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La muratura storica

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La muratura "storica": conservazione e restauro


Sono alcuni aspetti tecnici che hanno contribuito alla definizione del concetto di "storicità" per alcune tipologie di muratura, prima che le epoche della storia dell' uomo e del costruire. C' è una definizione che si può definire "canonica" per postare il discorso nei suoi gangli naturale: <La muratura storica è quella muratura tradizionale la quale nel riferirsi alla Regola dell' Arte impiega conci lapidei e/o laterizi disposti più o meno regolarmente Secondo ortostati e diatoni. I conci possono essere squadrati o appena sbozzati, tuttavia ciò che individua principalmente la muratura storica è l' assenza di cordolature almeno così come intese nell' accezione moderna e nella loro esecuzione in calcestruzzo armato>.


La caratterista prima della muratura storica è costituita, pertanto, dalle sue sembianze connotate dalla presenza della pietra e dei giunti tra i conci di pietra che possono essere pieni e lavorati in diverse forme e modalità, e vuoti. Altre caratteristiche sono costituite dalla geometria, tessitura, dimensione dei conci e, non ultimo, dalla composizione delle malte (calce, cementizia, etc.), il tutto a comporre una costruzione nella sua capacità o attitudine a poter essere dissassemblata e riassemblata, rispettivamente in una demolizione e ricostruzione controllate. Nel contesto murario la nostra Cultura occidentale si fonda su diverse specie di muratura delle quali è nostro dovere curarne la la conservazione in quanto "eredità culturale". Alla conservazione e cura di una muratura storica che si propone come "edificio", cioè cellula formata da quattro muri, chiusa ed autoportante, sono ncecessarie le informazioni sulla struttura interna, sulle modalità costruttive, sui carichi esistenti, sull' umidità e i contenuti dei sali, etc.

Nel quadro della "ricerca di base" sulla difesa dei monumenti si è stabilizzata nel corso degli anni una prassi metodica che che riconduce a concetti ricorrenti nella medicina come "Anamnese, - Diagnosi - Terapia. Come nella medicina, un edificio deve essere sottoposto ad una accurata analisi, necessaria all' accertamento del suo stato di salute e, conseguentemente, poter definire interventi e loro modalità di esecuzione per la sua conservazione nel tempo e la consegna alle generazioni future. A tal uopo crescente s' è rivelata una collaborazione interdisciplinare specialistica che coinvolge ricercatori, studiosi di scienze naturali e ingegneri. Una preliminare analisi sulla natura dei materiali fornisce le prime informazioni su pietre e malte in dipendenza delle fasi d' epoca nelle quali sono state impiegate. La focalaizzazione dell' analisi trova nella regola i suoi ambiti precipui nello <stato di salute> sia delle fondazioni e della struttura interna grazie al ricorso a perforazioni, analisi endoscopiche, sino all' impiego di "Radar per l' edilizia", laddove l' aspetto dell' economia degli interventi deve svolgere un ruolo preminente.

 Se si pone attenzione sullo stato generale del patrimonio immobiliare edilizio del nostro Paese, e in particolare su quello urbanistico dei centri minori dell' Italia centro-meridionale, all' evidenza del dato sismico interessante la fascia settentrionale della Sicila e tutto il dorsale appenico dell' Italia in connessione Stretta con la consistenza delle murature emersa in tutta la sua tragica realtà a seguito dei recenti eventi sismici sismici, non si può più parlare di catastrofe incombente, bensì di Perdita lenta di un patrimonio storico, architettonico-urbanistico e paesaggistico che non trova il suo pari nel mondo.

Si tratta di una realtà allarmante in quanto non alla preminenza della imprevedibilità dei fattori naturali sulla mano, sui comportamenti e sulla volontà dell' uomo, bensì sull' essere stato questo, l' uomo (cioè il cittadino, "zoon politikoon", l' uomo come essenza politica e sociale, per Aristotele dopo le sue osservazioni e il convincimento che gli uomini possedevano la "tendenza" di vivere in comunità con altri uomini nella Polis, questa nelle sue valenze sia di Stato che di Città), ridotto allo status di essere "non pensante", nel senso cartesiano.
Cosa, allora, occorre fare alla' evidenza della mancata ricostruzione postsismica, fotografia autentica dell' homo italicus contemporaneo, da percepire come preludio alla scomparsa definitiva della <città medievale> italiana? Storia della città, Cultura edilizia, formazione professionale (Didattica) e artigianale, Ricerca e Innovazione, impegno politico et varia possono servire ad un simolo?
Nutro i miei seri dubbi, diventati amarezza e sofferenza.

 

 p.s.

 Il Castello dei Ventimiglia (v. Foto sottostante), I - 90013 Castelbuono, presenta una tipica costruzione muraria ad <Opus incertum>, eseguita prevalentemente con pietrame di rinfusa e nell' assenza più totale di giunti di malta, vittima dell' incuria secolare umana, dell' azione del sole, della pioggia, del vento e dell' umidità capillare ascendente nelle fondazioni e dell' umidità da vapore acqueo procedente dall' interno riscaldato verso l' esterno a temperatura più bassa (nei mesi invernali) e dall' esterno verso l' interno (nei mesi estivi) attrarsante i muri portanti perimetrali e, di conseguenza, indebolendone portanza e stabilità stabilità strutturale. In considerazione della Classe sismica (2) del Comune di Castelbuono, allo stato delle cose l' accesso e la permanenza di persone al/nel maniero non dovrebbe essere consentito.

 

 

                                                

 

                         

 

                  

                   

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