1067 metri per 302 Milioni/€

Written by Nicolò Piro on .

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

V E R G O G N A !

 

<Modello-Genova>: Un Ponte-Viadotto „San Giorgio“ tutto d' oro

 

 

Sulla sedicente ricostruzione del Ponte-Viadotto autostradale „Riccardo Morandi“ di Genova in Ponte-Viadotto autostradale „San Giorgio“, l' archistar Renzo Piano presentò un elaborato progettuale senza anima e le critiche arrivarono anche dall' oltretomba: un millepiedi con le pile collegate da tiranti diagonali che per combatterlo e debellarlo m' indusse a pubblicare mille fiata il ritornello: <Bucci, bucci, Piano, piano, mille piedi va' lontano>. Come per incanto, i tiranti sparirono e allora mi chiesi cosa avrebbero pensato di Renzo Piano, l' architetto <lche tutto il mondo c' invidia> (cos`ì scrisse mille fiata un sedicente e ruffiano giornaliasta di un noto quotidiano italiano), l' ingegnere-architetto Santiago Calatrava e l' architetto Sir Norman Foster, il progettista del leggendartio Viadotto francese di Millau, costruito per collegare il sud al massiccio Centrale, creando un asse autostradale tra Clermont-Farrand e Béziers ed entrato in servizio nel 2004. Il viadotto di Millau è intanto entrato nel libro dei record.

 

Autonominatosi, o fattosi autonominare, "Senior Advisor" (engl.: Senior Adviser), una figura sconosciuta nel caos sistemico e imperante di questa italia perennemente scimmiottante e trottolante intorno al suo asse squilibrato, cui, di solito, nei Paesi anglosassoni corrisponde un dirigente esperto che si è ritirato da una carriera precedente nel corso della sua carriera attiva ha acquisito conoscenze uniche in settori specifici, un buon giudizio e contatti preziosi, il progetto dell' architetto Renzo Piano, venne avvolto in una fitta nebbia di contestazione mai registratasi nell' Italia dell' ante e del dopoguerra. L' avventura del t(ri)onfo si concluse nell' aula consiliare del Comune di Genova in quella ridicola sceneggiata che vide un trionfante sindachicchio Bucci librare in aria un pannello di cartone con la raffigurazione dell' opus. Un Consiglio comunale, insomma, non convocato per avviare e condurre un appassionato dibattito democratico e, infine, approvare in prima fase gli elaborati del <Progetto architetettonico> dell' opera, essendo, la seconda e definitiva, ambito della Regione di competenza, almeno nella consolidata, seria e ordinata prassi vigente in Germania in forza delle prescrizioni dei Regolamenti edilizi regionali (Diritto edilizio pubblico), ben nota all' architetto Renzo Piano, che avrebbe dovuto vedere al centro l' approvazione del <Progetto strutturale>, preventivamente sottoposto alla rigorosa verifica preliminare di un ingegnere verificatore all' uopo abilitato che, nel caso di Genova sarebbere stati due, rispettivamente per le strutture in acciaio e per le strutture in „conglomerato cementizio armato“ (e non „cemento armato“).

 

Così è nato il <Modello Genova> nell' Italia squinternata che si trascina fino a nostri giorni nella quale a tragedia consumata e democrazia instaurata una esemplare e splendida Legge urbanistica (n.1150/'42), senza perdere tempo, è stata sostituita e massacrata da disoneste leggine urbanistiche regionali elaborate da asini raglianti. E così, l' art. 117 della Costituzione demandò alle Regioni la competenza „esclusiva“ in materia urbanistica, per la Regione siciliana, l' art. 14 comma 8 dello Statuto espressamente previde la competenza della Regione in materia urbanistica.

 

<Modello Genova>, propedeutico alla realizzazione di interventi in ambito edilizio e di risanamento energetico di edifici esistenti nel contesto generale del PNRR, disonestamente sottratto ad ogni forma di controllo di elaborati progettuali preliminari, al rigore di collaudi tecnici in corso d' opera e finali da parte dei relativi progettisti-direttori e contabili dei lavori e, infine, degli UTCi. Cosa sia stato raggiunto con un altisonante <ok del Consiglio dei Ministri> sul Nuovo Codice Appalti e con il raglio della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, socondo la quale „il Governo mantiene un' altro impegno preso con gli italiani“, trattandosi di un provvedimento organico, equilirato e di visione, frutto di un lavoro qualificato e approfondito (di asini raglianti, ndr) . . . . che rappresenterà anche un volano per il rilancio della crescita economica e l' ammodernamento infrastrutturale della Nazione“, tanto „da ringraziare addirittura il Consiglio di Stato per il grande lavoro svolto che ha contribuito al raggiungimento di questo grande risultato“. Tutti in vacanza nell' isola Tuttiakulos di un lontano Assurdistan, oh Giorgia Meloni, cani sperduti senza collare di FdI, leghisti e forzaitalianisti con contorno di infimo catto-sinistrume e parassiti 5stalle!

 

Senza voler antrare nel merito e nella serietà dell' esemplare VOB della Germania (1. Vergabe-und Vertragsordnung für Bauleistungen; it.: Assegnazione e disciplina contrattuale dei lavori; 2. BGB-Bauvertrag; it.: Codice Civile- Contratto d' appalto dei lavori; 3. HOAI-Honorarordnung für Architekten und Ingenieure; it.: Struttura tariffaria HOAI per architetti e ingegneri), 5° Attualizzazione 2022, con il § 640 BGB (Codice Civile) a recitare: Il Committente (pubblico o privato, ndr) è obbligato a prendere in consegna l' opera contrattuale a meno che l' accettazione non sia esclusa per la natura dell' opera. La presa in consegna non può essere rifiutata per vizi insignificanti. Equivale a presa in consegna se il committente non accetta l' opera entro un termine ragionevole fissato dall' appaltatore, nonostante sia obbligato a farlo.

 

1. Se il committente prende in consegna un' opera difettosa ai sensi del Capoverso 1, Verso 1, pur essendo a conoscenza del difetto, i diritti da 1 a 3 specificati nel § 634 (a. Prestazione supplementare ai sensi 635; b. Ai sensi del § 637 rimediare al difetto e richiedere il rimborso delle spese sostenute; c. Secondo §§ 636, 323, 326, comma 5, recedere dal contratto o secondo §638 ridurre la retribuzione e, secondo i §§ 636, 280, 281, 283 e 311a chiedere un risarcimento e secondo il § 284 chiedere un risarcimento per spreco e spese), la realtà odierna italiana è tale da sollecitare Corte dei Conti e Procure della Repubblica per territorio di competenza ad attivare un impietoso controllo: A. Su l' inciucio <Modello Genova>, atteso che già la demolizione del ponte Morandi doveva costare 19 Mil., e, invece è costata 25 con aumento del 31,6 %. La ricostruzione doveva costare 202 Mil., e, invece è costata 302 Mil. con aun aumento del 49,5 %. Per non ricordare i sottaciuti rilievi del Consiglio Superiore die LL.PP. Secondo cui l' elaborato con le verifiche di sicurezza allegato alla documentazione fosse redatto <dagli stessi tecnici firmatari di altri documenti progettuali>. Una condizione difforme, come si lesse su www.il tempo.it del 15. agosto 2021, da quanto previsto nelle Linee guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali. Donde il suggerimento di ripetere le analisi, <ad opera di soggetti estranei al gruppo di progettazione e ai Consulenti>.

Insomma, il ricorso ad una rigorosa varifica preliminare da parte di ingg. verificatori all' uopo qualificati e abilitati, come prescritto dal § 21 (Fn 4) della Verordnung ueber bautechnische Prüfungen, Bau PrüfVO, integrata nella LBO NRW (Regolamento edilizio regionale del Nordreno-Westfalia (Germania) aggiornato al 2019 con prescrizioni di completamento riferite al Diritto edilizio regionale). E non siamo, ancora, alla redazione dei complessi contratti generali di appalto dei lavori, rispettivamente in acciaio e in conglomerato cementizio armato, se sottoscritti sono stati, rispettivamente, da un rappresentante istituzionale della committenza pubblica e da un rappresentante giuridico dell' impresa esecutrice dei lavori con l' imbroglio sulla partecipazione caotica (è stato fatto osservare) di ben 330 mpi (medie piccole imprese) coordinate da Webuild Group, la ridenominata Società Salini-Impregilo. E del rapporto contrattuale di progettazione tra committenza pubblica-architetto Renzo Piano, committenza pubblica- ingegneri strutturalisti? Buio totale e mare di inciuci nel contesto: <Progetto architettonico> preliminare non sottoposto ad approvazione alcuna, donde una miriade di rilievi, taluni gravi, posti in risalto dal C.S.LL.PP., redatto dall' architetto Renzo Piano, <Progetto esecutivo>, redatto da Italferr con direzione dei lavori della società Rina e, prima dell' affaire „dorato“, una delle grandi imprese coinvolte in odore di pessimo stato di salute. Ma l' archistar Renzo Piano ha steso il suo lamento su quel nastro autostradale lungo 1.067 m. con due carreggiate, un cassone in struttura di acciaio e 18 pile in c.c.a: <Il nuovo ponte di Genova, amatelo e durerà mille anni>. Speriamo, aggiungiamo noi, non potendo esimerci dal far rilevare che 1 metro di lunghezza di quel nastro dorato è costato la cifra- record assoluto di ben 283.036,55 Euro (in Germania, mediamente, 7,5 Mio/km.)e, oggi, siamo ancora a blaterare di <Ponte sullo Stretto>, <Nuovo Policlinico di Palermo> e <Centro Direzionale Regionale> in una realtà lontana dai successi che via via vengono registrati in ambito di innovazione tecnologica di materiali da costruzione (Conglomerati da trasporto, conglomerati autocoibenti, conglomerato a bassa produzione di CO2, sugli esempi di Paesi della Mittel-e Nordeuropa con in prima fila la Norvegia, e, B. Sulla vergogna nazionale al nome di PNRR per il quale sollecitiamo l' Europa, che non c' è, a non comportarsi da <buttanissima> nutrice di Katargate e Maroccogate, poiché quella marea di denaro versato a fiumi e distribuito in rivoli e rivoletti in questa italia <dal culo sempre a terra e dalle mani bucate>, dalle generazioni di domattina dovrà essere restituito con lacrime e sangue a chi ce lo ha prestato.

 

Stampa