Mobilità (del futuro) come rivoluzione urbana con riflessi su Urbanistica e Pianificazione urbana e territoriale

Written by Nicolò Piro on .

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È un dato ormai acquisito, la mobilità (del futuro) essere un pilastro a sostegno della prosperità nelle società e nelle economie moderne nella considerazione del dato secondo cui l' auto è sinonimo di libertà, flessibilità e locomozione individuale. In quanto consente ai produttori di commercializzare i loro manufatti e materie prime in tutto il mondo o ai viaggiatori di raggiungere quasi tutte le destinazioni del mondo, le reti di trasporto garantiscono l' accesso ai servizi essenziali, in primis nel campo dell' istruzione e della sanità, contribuendo così a migliorare la qualità della vita. La varietà delle opzioni di trasporto promuove anche l' economia in regioni remote che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro ed alla diffusione della prosperità.

 

Tuttavia, in relazione al sovraffollamento delle città e dei cambiamenti climatici in corso (e, ahinoi, già consolidati), l' industria e la società (meno la politica e le istituzioni universitarie, in Italia) hanno dato segni tangibili di voler accettare le grandi sfide e metabolizzato il dato insito nelle nuove visioni e proposte, ma anche i requisiti elevati del concetto di mobilità sostenibile nella considerazione acquisita secondo cui la mobilità del futuro dovrebbe diventare più diversicata, intelligente, efficiente e, soprattutto, più pulita.

 

Le abitudini del traffico, in uno con i veicoli e le infrastrutture, stanno affrontando il fondmentale cambiamento di rotta e le risposte altre non sono che tecnologie di guida alternative, sistemi di trasporto intelligenti e auto a guida autonoma, già sulla linea di partenza del percorso della nuova era post-tecnologica in direzione dell' avventura digitale.e del networking. Nuovi servizi e concetti di trasporto: dalla condivisione di mobilità e micromobilità nel trasporto pubblico versus un ulteriore sviluppo di tecnologie innovative – come elettromobilità, idrogeno, guida autonoma, infrastrutture di ricerca e produzione di batterie, etc. -, sono tutte sulla prima pagina dell' agenda internazionale.

 

Il dato assunto e consolidato, il tema della mobilità, viene considerato come uno dei campi centrali di sviluppo per affrontare le sfide sociali, economiche ed ecologiche del futuro per rendere la mobilità più sostenibile, climaticamente neutra e accessibile tenendo conto della richiesta di forza innovativa e ricerca al fine di orientare al futuro la mobilità intelligente sulla scorta di un un intenso e multidisciplinare lavoro di ricerca su base mondiale facendo così dell' industria, latu sensu, un volano per tecnologia e innovazione.

 

La lenta uscita dai tempi di stallo imposti dalla crisi di coronavirus ha consentito di ritrovare il vero significato della mobilità, la sua diversità e le sue alternative, ma anche le sue prospettive e valutazioni di merito, diventando, così, baricentro del cambiamento nello spazio, nel tempo e nella società, in genere, e della società della rete (conoscenza), in particolare, lasciando emergere un nuovo paradigma di mobilità che, si ha l' impressione, priverà sempre più l' auto del suo ruolo come oggetto di „status“, per diventare in futuro soltanto una componente integrata, tra tante altre, in un sistema senza soluzione di continuità, più post-fossile, in rete e (parziamente) autonomo, secondo la visione del noto Istituto di ricerca Jan-Philipp Hasenberg al quale, per la sua multidiscipinare competenza, continuano a rivolgersi molti Paesi europei.

 

Tutto questo non può e deve mettere in discussione il ruolo della „prassi“ inerente alla Pianificazione urbana e della „teoria“ inerente all' Urbanistica, e sollecitare la Politica a: 1. Una urgente rivisione dei piani di studio nelle facoltà di Ingegneria e Architettura abbandonando i vecchi schemi di offerte formative di sedicenti „fondamenti di urbanistica“ in una Italia che ha rinunciato alla nobilitazione dell' efficiente Legge urbanistica „nazionale“ n.1150-'42, mortificandola con l' imposizione di vuote e cretine leggi urbanistiche regionale, consegnando al Piano Particolareggiato; 2. L' abrogazione di tutte le vuote e cretine leggine urbanistiche regionali salvando la seria normativa relativa alla Provincia autonoma di Bolzano; 3. La revisione e aggiornamento della L.U. n.1150/'42 (L' ultimo aggiornamento della Legge urbanistica „nazionale della Germania, alias BauGB, è del 26. Aprile 2022 con l' edizione commentata e illustrata a cura del Dr.-Ing. Timo Munzinger, Eva Maria Niemeyer.); 4. L' elaborazione di un „Ordinamento „nazionale“ sull' uso dei suoli e dei lotti edificabili“ sul modello dell' esemplare „Verordnung über die bauliche Nutzung der Grundstucke“(Baunutzungsverordnung-BauNVO nell' edizione del 21.Novembre 2017, aggiornata al 14. Giugno 2021) della Germania; 5. L' elaborazione di Regolamenti edilizi „regionali“ (Diritto edilizio pubblico), autentici volani di economia, sul modello del Regolamento Edilizio della Regione Nordreno-Westfalia (Germania), aggiornato al giugno 2021.

 

Basta con malaffare, caos, improvviisazione, ragli isolati e corali di asini, e finalmente l' avvio di un procedere nell' ordine, rigore, metodo e discplina dei quali, Palermo e la Sicilia, immersi come sono nell' afflato della grande cultura greco-romana e islamica, possono, più che mai, essere luce e ispirazione.

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