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(m
eno è più)
(L. Mies v. d. Rohe)

 

Italia: attentato alla città

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Germania) è un fine lavoro di osmosi tra il "giurista"(giammai l' avvocaticchio à la Falcone o à la Cordaro), il sociologo e il pianificatore urbano (quelli italiani sono semplicemente dei "panificatori" . . . urbani, i sigg. Trombino e Carta compresi), che consente all' urbanista di eleborare un serio progetto urbano dal valore di "urbanistica, beh. . . allora non s' è capito un bel nulla o capito che, quel che i vari Miceli e Monaco, rispettivamente vendono ai rincoglioniti architetti italianii e palermitani, e i vari Trombino, Carta et varia vendono come oro colato agli studenti, quel che è soltanto metallo di scarto, A mio debol parere c' è soltanto un modo per superare l' impasse: che gli studenti prendono il destino della città in mano, fischiandoli e pernacchiandoli quando entrano nelle aule universitarie per vomitare soltanto ignoranza e banalità. Cosa il signor Trombino pensa dell nuova legge urbanistica regionale sfoderata dalla mente malata del suo collega Carta è robaccia che interessa i due compari, oltre a dover interessare la magistratura penale e le istanze europee, considerata la latitanza di quelle italiane. Io mi chiedo, e chiedo loro, che senso ha parlar di PNRR di rigenerazione urbana, se non si è capaci di coniugare il concetto di "comparto edificatorio" con le tipologie edilizie di base del tessuto edilizio italiano: la casa urbana "a schiera" ("townhouse" nei Paesi anglosassoni e in Germania), la casa "a torre", latu sensu, e rischio sismico latente o incombente che dovrebbe, in sé, imporre il ricorso ai comparti edificatori, già saggiamente previsti dalle L.U. 1150/'42, nel contesto introduttivo e rivoluzionario, per quella stagione, del Piano Particolareggiato, regolarmente disatteso dalla disonestà della malapolitica e dall' asineria dilgata nelle Scuole di Architettura e Ingegneria italiane. Imposizione che dovrebbe consentire sensibili interventi di ricucitura e sostituzione del tessuto urbano denso esistente, proponendo tematiche di grande attualità - quali possono essere riduzione del consumo di suolo, rigenerazione del tessuto esistente orientato al risparmio energetico e housing sociale edificante-, non disgiunti dall' imperativo categorico di progettare e (ri)costruire case urbane "a schiera" che escludino muri contigui in comune. A voler essere esigenti il discorso sulla pianificazione urbana è da estendere all' ambito della ricostruzione urbana ed alla vergogna insita nel vomito al nome di "regolamento edilizio unico", mentre è in corso d' opera da parte del balbettante malgoverno e da unabulico legislatore, l' iniziativa di proporre un scheme nazionale di regolamento edilizio-tipo (da noi, in Germania, i seri e ordinati Regolamenti edilizi, nel ruolo di volano economico, sono tutti su scala regionale!) al fine di uniformare le procedure negli 8000 Comuni. Cosa dovrebbe sollecitare il sedicente regolamento edilizio unico della Regione a statuto tutto speciale Sicilia, se non il trattamanto a calcioni in culo dal palazzo dei Normanni a Piazza Politeama dei vari Musumè(ci), degli avvocaticchi Falcone e Cordaro, dei Miceli, Monaco e presidenti dei disordini di ingg., archh., geomm. e avv.? Il diritto di gradare dalla Germania loro in faccia, "v e r g o g n a", non me lo può togliere nessuno. Donde, ancora:

v e r g o g n a!

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Categoria: Urbatettura

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