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Casa e rigenerazione urbana

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POLITICA

21/12/2021 16:11 CET

Draghi: "L'Italia ora è più forte, influente e credibile"

Il premier ha parlato alla Conferenza degli ambasciatori: "Omicron ci obbligano però alla massima cautela nella gestione dei prossimi mesi"

HuffPost

Gli ultimi anni sono stati molto difficili per il nostro Paese, come per il resto del mondo. Mi riferisco alla pandemia e alla crisi economica, che hanno colpito soprattutto i più deboli. Ma, in questi mesi, l’Italia ha dimostrato, ancora una volta, di saper reagire alle crisi più dure con coraggio, determinazione, unità”. Sono le parole del premier Mario Draghi alla Conferenza degli ambasciatori in corso alla Farnesina. 

Draghi ha sottolineato come, grazie alla politica estera, l’Italia sia “più forte, più influente, più credibile”. “Il nostro - ha rimarcato Draghi - é stato un multilateralismo efficace, che parte dalla consapevolezza che i fenomeni globali richiedono risposte collettive”. 

 

Il premier ha sottolineato la ripresa economica e il grande sforzo effettuato nella gestione della pandemia. “Medici, infermieri, volontari hanno somministrato oltre 106 milioni di dosi di vaccino, uno sforzo senza precedenti nella storia recente.
L’economia è in ripresa, grazie all’impegno di lavoratori e imprenditori” ha detto Drgahi.

 

Una difesa europea  

Nel suo discorso il premier ha ribadito ancora una volta l’importanza di Sto arrivando!ivare presto a creare una difesa europea, che collabori con la Nato. “Serve accelerare verso una difesa europea, complementare alla Nato. La Bussola Strategica che ci apprestiamo ad adottare é un primo passo, a cui deve seguire un impegno ancora maggiore in termini di capacita’ militari e risorse finanziarie” ha detto Draghi. “Dobbiamo costruire una politica estera più chiara e più forte, dotata di meccanismi decisionali efficaci - a partire dal superamento del principio di unanimità. All’interno di queste alleanze, il rapporto con gli Stati Uniti è e rimarrà centrale”, ha aggiunto.

La gestione della pandemia

Il premier ha spiegato che ora ci si trova di fronte ad una nuova fase della pandemia. “L’altra priorità è la gestione della nuova fase della crisi sanitaria. La campagna di vaccinazione ci ha permesso di salvare vite e di riaprire l’economia, le scuole, i luoghi della nostra socialità. L’arrivo della stagione invernale e la diffusione della variante Omicron ci obbligano però alla massima cautela nella gestione dei prossimi mesi” ha detto Draghi. Il presidente del Consiglio ha ribadito l’importanza di continuare con la campagna di vaccinazione in tutto il mondo. “Durante la presidenza del G20, abbiamo incoraggiato la comunità globale a ‘vaccinare il mondo’, per aiutare i cittadini dei Paesi più vulnerabili e ridurre il rischio di nuove varianti. Il Global Health Summit dello scorso maggio a Roma ha visto i Paesi più ricchi e le case farmaceutiche impegnarsi a donare un numero considerevole di dosi” ha detto il premier. “Dobbiamo mantenere queste promesse e assicurarci che i vaccini arrivino chi ne ha bisogno. L’Italia sostiene l’ambizione di vaccinare il 70% della popolazione di tutti i Paesi entro metà 2022. Quest’obiettivo ora deve essere raggiunto”, ha aggiunto.

Il Pnrr piano di rilancio di tutto il Paese”

Parlando della situazione economica nel Paese, Draghi ha sottolineato l’importanza del Pnrr. “Il Pnrr non è il Piano di rilancio di questo Governo. È il Piano di rilancio di tutto il Paese. E spetta a tutti - politici, funzionari, imprenditori, parti sociali - contribuire alla sua realizzazione in modo rapido, efficiente, onesto” ha affermato Draghi. “Nei prossimi cinque anni, dobbiamo investire 191,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono altri fondi per un totale di 235 miliardi di euro. Ci siamo impegnati - ha aggiunto - a ridurre i divari territoriali, generazionali, di genere. Ad accelerare la transizione digitale e quella ecologica. A migliorare la scuola e rafforzare la sanità. E a riformare in modo profondo l’economia, per rilanciare la produttività, semplificare la burocrazia, favorire l’innovazione”. 

Migranti, una questione da affrontare con l’Europa

In Libia, dobbiamo proseguire con il nostro impegno per la piena stabilizzazione del Paese, seguendo il percorso tracciato dalle Nazioni Unite. È un processo che deve rimanere a guida libica, che la comunità internazionale deve sostenere e accompagnare. Nonostante il rinvio del voto del 24 dicembre, è importante che ci siano quanto prima elezioni libere, credibili e inclusive che possano unire il Paese e portare a una pace duratura” ha detto il premier. Dragi ha osservato come la stabilizzazione della Libia sia fondamentale anche per il controllo dei flussi migratori. “Nei mesi scorsi siamo riusciti a riportare questo tema al centro dell’agenda europea. Ora è essenziale che l’Unione europea adotti una gestione condivisa, umana e sicura, all’altezza dei nostri valori. Servono corridoi umanitari dai Paesi terzi verso l’Europa che impegnino anche altri Paesi europei, non solo l’Italia. E servono accordi di rimpatrio giusti ed efficaci. Anche in questo, l’Unione europea può svolgere un ruolo di guida” ha aggiunto il premier. Draghi ha spiegato anche che è stato organizzato un vertice straordinario sull’Afghanistan, “per coordinare una risposta comune sui temi degli aiuti umanitari, della lotta al terrorismo, della mobilità”. “Nonostante questo vertice la crisi diventa sempre più grave, come leggiamo oggi sui giornali” ha detto però il premier. Draghi ha affrontato anche la questione al confine tra Bielorussia e Polonia. “Siamo altrettanto determinati a ridurre le contrapposizioni sempre più evidenti ai confini orientali dell’Europa. Mi riferisco alle tensioni in Ucraina con la Russia, e la crisi al confine tra Polonia e Bielorussia. Dobbiamo essere fermi nel condannare qualsiasi provocazione. L’utilizzo dei migranti come strumento di pressione geopolitica é inaccettabile. Allo stesso tempo, dobbiamo proseguire con il dialogo, a livello bilaterale e sul piano multilaterale”, ha spiegato.

Sul clima, “bisogna coinvolgere i giovani”

È essenziale continuare a impegnarci perché tutti i Paesi partecipino al processo di decarbonizzazione. Questo può procedere con velocità diverse, a seconda del livello di sviluppo economico dei singoli Stati, ma deve partire al più presto ovunque” ha detto il premier. “Dobbiamo ribadire l’impegno, preso al G20 di Roma, di contenere il riscaldamento globale entro un grado e mezzo e raggiungere la neutralità climatica intorno alla metà del secolo. Il settore privato può contribuire in maniera decisiva a questo obiettivo, come é emerso alla COP26 di Glasgow. E dobbiamo coinvolgere i giovani, i veri protagonisti di questo cambiamento. La conferenza “Youth4Climate” di Milano è stata un modello di partecipazione ai processi negoziali e vogliamo si ripeta anche in futuro”, ha continuato Draghi. 

Obiettivo parità di genere

Il raggiungimento di una effettiva parità di genere è un obiettivo che dobbiamo perseguire ovunque - nel settore pubblico e privato” ha dichiarato Draghi. 

Draghi: “fare luce sul caso Attanasio”

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha ricordato oggi alla XIV conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici “Luca Attanasio, ucciso brutalmente nella Repubblica Democratica del Congo con il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Mila’mbo”. Il premier ha poi aggiunto: “Sono morti per aver fatto il loro lavoro, in un contesto difficile, come quello in cui operano molti di voi. Ai loro cari va la mia piu’ sentita vicinanza. Auspico che venga fatta finalmente luce sul loro assassinio, e che si accertino prontamente tutte le responsabilita’”, ha detto Draghi.

C O M M E N T O

 

La smetta con le sue cretinate: l' Italia in ginocchio e il PNRR è fià un bluff.

Dopo essere state tabù per la malapolitica, le più urgenti considerazioni sfuggono, ora, all' astuzia del banchiere per essere consegnate all' improvvisazione.

 

Per il mio paesino natio, 90013 Castelbuono, ferito dal recente grave fatto di cronaca, sottoporre all' ettenzione dei miei compaesani il ruolo unico dell' Urbatettura per salvare i borghi e, in particolare, quelli del Sud abbandonato.

 

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Una domanda contrale: quale contributo può offrire l'architettura come componente per possibili strategie d'azione per una città in contrazione in considerazione del processo d' implosione in atto a seguito della sconsiderata espansione urbana avviata negli Sessanta, alla luce delle grandi trasformazioni sociali in corso ed alle conseguenze pandemia da COVID ?

È diventato chiaro che i progetti architettonici nel trattare con edifici abbandonati devono essere incorporati in una strategia globale per avere un effetto "oltre se stessi". Ritengo che quanto mai urge attivare una paziente ricerca sul campo nel contesto di un'analisi oggettiva e soggettiva per esplorare la forma e il contenuto della città.

Il punto di partenza altro non può essere che l' analisi e la rappresentazione dellecaratteristiche ricorrenti dei luoghi in cosiddetti "spazi d' identità" e sviluppare dai frammenti trovati un principio guida che può funzionare sistematicamente come una strategia d'azione futura. Chiamerei questo modus operandi, inteso come legante di analisi e ricerca, "L u o g h i", trattandosi di individuare analogie che raggruppino questi "spazi d' identità" e le risultanze dell'analisi oggettiva per passare alla scelta di due edifici culturalmente significativi e abbandonati nel centro (storico) della città, ciascuno per proporre un nuovo uso in grado di fornire un impulso di rafforzamento.

Come mediatore tra paesaggio e città, il Cine-Teatro „Le Fontanelle“ ripensato potrebbe rafforzare il centro storico e i quartieri che vi ruotano intorno. La finalità di un secondo intervento a nel Palazzo Marzullo dovrebbe essere quello di rendere nuovamente visibile il valore storico del palazzo e, attraverso una proposta di trasformazione un elemento del centro città coinvolgere l' intorno in uno spazio pubblico interattivo. Due progetti, insomma, capaci di interiorizzare il principio guida die „luoghi“ nel loro programma spaziale rendendo il contenuto e la forma della città visibili e tangibili in un unico luogo.

Concentramioci per il momento su questa ipotesi, rimandandola non alle calende greche, se si vuole affrontare il problema della rigenerazione urbana e in primis della casa, quando sarà vietato venderla o affittarla e così incominciare a dare risposte alla questione in sospeso tra l' Europa e il nostro patrimonio immobiliare. Non attendere che la spinta venga sempre dagli altri, come la riforma del castato spinta dall' Ue che non sarà certamente una carezza alle abitazioni, se si vuole percepire la portata dell' iniziativa di Bruxelles finalizzata al recupero ed alla tutela dell' ambiente ed alla necessità di tagliare l' emissione di CO2 nei prossimi anni, partendo subito dalla vargogna delle centraline per il riscaldamento domestico applicato ad altezza d' uomo sui muri esterni degli immobili.

 

 

 

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