Sicilia "no future"
buttanissima.it | 16. 08. 2022
Ma Meloni boccia Prestigiacomo
"Non possiamo sostenere chi è salito sulla Sea Watch col Pd". Stoppata l'intesa Salvini-Berlusconi
Paolo Mandarà
Giorgia Meloni boccia la candidatura di Stefania Prestigiacomo a palazzo d’Orleans, vanificando l’accordo tra Lega e Forza Italia: “Abbiamo sempre difeso l’unità del centrodestra e continueremo a farlo, anche in Sicilia, dove il candidato migliore per noi rimane Nello Musumeci – ha scritto la Meloni dopo il passo indietro dell’uscente – Una cosa, però, non ci si può chiedere: sostenere un candidato che saliva sulla Sea Watch con il Pd”.
Sulla Prestigiacomo si erano ritrovati Lega e Forza Italia. “Ringrazio Nino Minardo per la disponibilità mostrata nei confronti di un candidato di Forza Italia alla Presidenza della Regione siciliana, che ci consente di uscire dall’impasse”, aveva detto in una nota Gianfranco Micciché. “La Lega si è dimostrata un partito sensibile nei confronti dell’intera coalizione – prosegue -. Un grazie a Matteo Salvini e a Silvio Berlusconi che si sono adoperati per trovare la soluzione. Speriamo che anche gli altri alleati della coalizione dimostrino lo stesso spirito di collaborazione. La nostra candidata Stefania Prestigiacomo è la persona migliore per sfidare i mille problemi atavici di questa Regione e per gestire con intelligenza ed equilibrio i rapporti con tutti i partiti dell’alleanza”, concludeva Miccichè.
Che non sapeva ancora di aver mandato in fibrillazione Ignazio La Russa. O magari lo immaginava soltanto. “Accordo Lega-Fi per la candidatura in Sicilia? A mezzo stampa forse, noi non abbiamo fatto alcun accordo e non facciamo intese sulla stampa – ha detto il colonnello di FdI all’Ansa -. Sicuramente, Giorgia Meloni non si farà imporre nomi, la scelta va condivisa”. A stretto giro di posta è arrivata la controreplica di Micciché: “Legittimo che Fratelli d’Italia, di fronte a una candidatura sostenuta dalle altre forze della coalizione di centrodestra, possa riflettere e discuterne, anche al proprio interno. Attendiamo fiduciosi che maturino certi convincimenti, anche perché l’alternativa sarebbe solo la rottura dell’unità del centrodestra”.
Il passo indietro di Musumeci non è servito a stemperare gli animi: “Non ci hanno ancora spiegato – riparte all’attacco La Russa – perché Musumeci, presidente uscente, onesto, capace e in testa ai sondaggi, non debba essere ricandidato nonostante abbia il sostegno anche di una parte della stessa Forza Italia e di molte realtà siciliane di centrodestra. Non ci hanno ancora fatto capire per quale ragione, la stessa Forza Italia pretenda di esprimere il candidato in Sicilia dove non è più il primo partito e tenuto conto che esprime già i presidenti di diverse altre regioni, sicuramente molti di più di Fratelli d’Italia. Risulta infine incomprensibile – prosegue il colonnello della Meloni – perché tra tutti i possibili candidati, Forza Italia voglia indicare proprio l’onorevole Prestigiacomo che, al di là del rispetto dovuto alla persona, dopo la sua presenza con l’onorevole di estrema sinistra Fratoianni sulla Sea Watch nella vicenda dello sbarco dei clandestini che costò l’imputazione a Matteo Salvini, risulta essere sicuramente la meno indicata a rappresentare tutto il centrodestra. Esattamente come fino a ieri ci hanno ripetuto anche esponenti della Lega. Ci devono infine dire se concordano con le farneticanti dichiarazioni di Micciché che intima “o Fratelli d’Italia è d’accordo sulla nostra scelta oppure rompiamo la coalizione”, mettendo così veramente a rischio quell’unità del centrodestra a cui Giorgia Meloni e tutto FDI stanno dedicando, anche a livello nazionale, ogni sforzo. Se si vuole lavorare per la Sicilia e il centrodestra, si torni ad un percorso di concordia almeno con scelte condivise. In mancanza, la farneticante “minaccia” di Miccichè potrebbe diventare realtà”.
C O M M E N T O
L' ex ministra che partorì il mostro Maurizio Croce che è un "dott". da laurea in chimica 100/100 nell' ateneo di Messina, oggi come in passato all' ultimo post della classica degli atenei d' Italia. Vorrei vedere la prima a pulire scale e il secondo, col Vastià Musumè(ci) in carcere, spgliati del loro sporco denaro da debito pubblico accumulato nel tempo. Le prove esistono e una é quella riguardante il finanziamento delle sedicenti <opere di drenaggio e consolidamento della via Ten. Forte> di 90013 Castelbuono, con progetto affidato in assenza di delibera comunale, disciplinare d' incarico e polizza assicurativa alla mezzapugnetta ing. di Petralia Soprana: opera magistrale dei politicamente disonesti sindaco e assessora nientepocodimenoche ai LL.PP. e all' Ubanistica, Mario Cicero e Annamaria Mazzola, co-responsabili del brutto affare che ha posto a serio rischio un quartiere urbano.
Un primo passo di compostezza, alto senso di responsabilità e serietà dovrebbe essere la immediata sospensione della procedura, revoca dell' incarico all' illustre professionista, un controllo micidiale dei suoi progetti, preliminare ed esecutivo, da parte di veri esperti (vai a trovarli in questa Sicilia (e Italia) di asini raglianti) in geotecnica e maeccanica dei terreni per accertarne il grado di preparazioine professionale il quale, se decante, dovrebbe attivare un' indagine capillare delle opere realizzate in passato su progetti del soggetto le quali, se non a norma, dovrebbero attivare un procedimento penale finalizzato a fare luce su tutte le vergogne seminate in Sicilia e sulla metodologia attivata dalla malapolitica in ambito di OO.PP. lmeno per gli ultimi 30 anni.
Si ricorda che per la progettazione di OO.PP. dovere dei sindaci di tutta Italia è la scelta di tecnici preparati da vincolare con la stipula di ferrei disciplinari d' incarico sottoscritti da un rappresentante istituzionale del Comune (l' assessore ai LL.PP.) e il professionista ed estendere questa procedura al rapporto Comune-impresa esecutrice dei lavori da sottoporre a procedure di collaudi in corso d' opera e finale di tutte le categorie dei lavori. L' opera così condotta a termine, "esente da difetti visibili e invisibili di costruzione" (così da noi in Germania e nel corso della mia cinquantennale prassi professionale di architetto) dovrà essere presa in consegna dal Comune sulla base di un dettagliato verbale di consegna sottoscritto da un rappresentante istituzionale della committenza pubblica (nella normalità l' assessore comunale ai LL.PP. con il coinvolgimento del responsabile dell' UTC) e il rappresentante legale dell' impresa/e esecutrice/i dei lavori.
Ma la magistratura dorme o preferisce transitare nella fogna della malapolitica (v. Chinnici, Ingroia, Scarpinato et varia) e l' Italia continua a sprofondare nella sentina. Basta, Sigg. Procuratori-Capi delle Procure della R. di Sicilia e Italia, e sveglia, poiché queste vergogne verranno portate a conoscenza delle istanze europee e delle Cancellerie dei Paesi "frugali, della Mittel-e Nordeuropa, un uno con la richiesta di sospensione di altre rete per il PNRR ed un minuzioso controllo sull' impiego delle rate già accreditate.
W "questa" italia e marginata dall' Europa!