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eno è più)
(L. Mies v. d. Rohe)

 

La lacerante crisi istituzionale dell' Italia che non vuole cambiare

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A mio debol parere dobbiamo partire da tre personaggi di spicco dell' attuale parcoistituzionale: l' ancora Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella-Buccellato-Rimi, il Presidente in fuga della Regione a statuto tutto speciale Sicilia, Sebastiano Musumeci, detto „Nello“ e la vergogna tutta nazionale (ma anche europea) Silvio Berlusconi.

 

Dei primi due sono alcune loro recenti dichiarazioni a darci spunto e motivazione per delinerne succintamente i profili; del terzo è la sua sporca storia personale e la sua gravidanza non interrota del sogno „Quirinale“ che, abbiamo l' impressione, gli andrà di traverso, nonostante le chissà quanti provini e prove, da solo e con la protagonista della sua terza avventura matrimoniale davanti ad un grande specchio o seduti in un comodo sofà o sdraiati a letto,

 

Dalle recite odierne, 14. Agosto 2022, del Presidente della R., Sergio Mattarella-Buccellato-Rimi fu Bernardo, il co-mandante principale della prima strage di stato, Portella delle Ginestre 1. Maggio 1947, estrapoliamo quella inerente il richiamo alla tragedia di Genova del 14. Agosto 2018, ore 11:36, il cui incipit suon: „Una ferita che non si può rimarginare“, certamente per lutti, vergogna e dolore non di minore della testé ricordata strage di Portella delle Ginestre. Ma tant' è.

 

Ai funerali di stato del 18.08. 2018 il Corsera ha ricordato la consueta partecipazione delle più alte cariche dello stato (il Matt, il Conte e il Tonin), le stesse, vili e meschine, che sino ad pggi mai hanno aperto bocca allorché l' incarico per la ricostruzione della vitale infrastruttura autostradale, condido con una generosa insalata di Mln. di €, fu consegnata ai due compari genovesi Bucci e Piano, il primo sindaco di Genova, il secondo nel ruolo di progettista, sedicente <advisor senior>, ma anche senatore a (dolce)vita di questa Repubblica, il cui progetto preliminare (pensato come definitivo), si contraddistinse come un lucertone dalle gambe (i piloni) inspiegabilmente, per una archistar („che tutto il mondo c' invidia“, scrisse più volte un sedicente lacché e giornalista italico) di quella pasta, collegati da tiranti in acciaio, che ci fecero sudare mille camice per sollecitarne l' eliminazione.

 

Di quella sporca vicenda, non ancora conclusa in termini tecnico-amministrativi-giuridici, ricordiamo ancora la presenza di tre „giuristi“ di lusso (il Matt, il Conte e il Tonin), latitanti nelle fasi più scottanti di natura tecnico-giuridica che, ancora una volta, ricordiamo in: a. Il conferimento „motu politicae“ dell' incarico progettuale conferito all' architetto Renzo Piano in assenza (presumiamo) di un disciplinare d' incarico; b. Mancata approvazione del Progetto architettonico da parte del Comune di Genova e della Regione Liguria in ragione della disonesta (altra) latitanza in „questa“ italia di un serio e rigoroso Regolamento edilizio „regionale“ (Diritto edilizio pubblico) sul modello dei tanti, quante sono i Laender (Regioni) regionali“ vigenti in Germania e noti all' archistar Piano; c. Mancata verifica preliminare del Progetto strutturale da parte di ingg. verificatori, rispettivamente e distintamente per le strutture in c.c.a e quelle in acciaio, come da prassi prescritta dal §21 della <Verordnung über bautechnische Prüfungen (BauPrüfVO 1995 mit Stand vom 10. Dezember 2018) mit Verwaltungsvorschrift zu Verordnung über bautechnische Prüfungen (VV BauPrüfVO 2000 mit Stand vom 24. Juli 2020), altrettanto nota all' architettp R. Piano in ragione della sua presenza professionale in Germania per conto della committenza pubblica e privata; d. Assenza di contratti di appalto con le imprese esecutrici die lavori, debitamente sottoscritti da rappresentanti istituzionale della committenza pubblica e rappresentanti giuridici delle imprese esecutrici dei lavor; e. Alla data odierna silenzio assoluto sul costo finale e totale dell' opera, anche in riferimento al generoso finanziamento da parte statale, e quali i vincoli assicurativi in caso di risarcimento di danni per difetti di progettazione e direzione dei lavori (progettista, direttore dei lavori et varia) e di esecuzione per la durata prevista dai capitolati d' appalto.

 

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Dell' ancora Presidente, ma in fuga, della Regione a statuto tutto speciale Sicilia, Nello Musumè, abbiamo estrapollato una sua recente dichiarazione in relazione alla fine della sua vergognosa avventura politica regionale, allorché recentemente, messo alle strette, ha affermato: „Basta con questo interminabile mercato nero di nomi. Cercatevi un candidato che risponda alle vostre esigenze. Mi rendo conto di essere un presente scomodo (e inutile, Ndr). Ringrazio di vero cuore Giorgia Meloni (la „pasionaria“ del desrume incita di Palazzo „Gigi“, Ndr) e Ignazio La Russa per il convinto e tenace sostegno datomi. Torno a fare il militante“,

 

Ma cosa lascia il neo e vecchio „militante“, Vastià Musumè(ci) alla Sicilia che, chissà, in un esilarante perdita di sensi voleva fare „beddrissima“ (it. „bellissima“), se non un' ecatombe constellata di „nobili“ cadaveri da lui vestiti d' oro, come:

 

1. Quel tale fantomatico dirigente responsabile dell' Ufficio Speciale per la Progettazione, certo Leonardo Santoro (curriculum da 28 pagg. di fandonie che sarà messo a disposizione della Commissione Europea) - su proposta dell' assessore alle Autonomie locali, l' avvocaticchio (nella serie: Giuristi, Avvocati, Mezzi-avvocati e avvocaticchi, tutti „dott.“, rifugiatisi nelle pieghe ovattate dell' Alma Mater „Regione) Marco Zambuto-, dal Blog Sicilia del 22.02.2022 venduto ai siciliani già capo deldell' Uffio provinciale del Genio Civile (di Messina?) coordinatore di un altrettanto fantomatico „Gruppo di progettazione“ composto da 1. Ingegnere (il Santoro), 3 Architetti, 1 Agronomo, 1. Geologo, 1 Collaboratore alla progettazione e 1. Geometra per la sicurezza in fase di progettazione.

 

Un „gruppo“ di disperati, voluto e imposto dal Musumeci in forza dei suoi incontrollati poteri e della disonesta latitanza degli organi del Governo centrale preposti al controllo della malapolitica siciliana, che progetta, approva e finanzia progetti di OO.PP. regionali, sottratti ad ogni elemetare controllo preliminare tecnico, amministrativo e giuridico e nel silenzio dei sedicenti Ordini provinciali di ingg., archh., geomm., geoll., avv., precludendo il percorso di qualificazione e affinamento professionale di studi Tecnici, di Architettura e di giovani leve di archh. e ingg. vomitate dalla catene dimontaggio di Palermo, Catania ed Enna;

2. Quel fantomatico dirigente nazionale e regionale, tale Maurio Croce (da uno dei tanti curricula autoelaborati si apprende essersi laureato con votazione finale 110/110, in Chimica presso l' Università degli Studi di Messina – oggi (come ieri), secondo la classifica 2022-23 del Censis, il peggiore (ultimo posto. 19°) tra i grandi Atenei italiani -, attivo nell' orto messinese di FI, che con decreto del 10. Dicembre 2010 il Presidente del Consiglio die Ministri (Silvio Berlusconi?), su proposta del Ministro dell' Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Stefania Prestigiacomo?), in sostituzione dell' Ing. Santi Muscarà, ha nominato come „Commissario straordinario delegato (come „chmico“! Ndr) per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico individuati nell' allegato 1 all' Accordo di Programma citato in premessa da effettuare nel territorio della regione Sicilia“. Roba da far raccapponare la pelle!

 

Orbene, su questo „signore“, ripreso, valorizzato, potenziato all' inverosimile dal Musumè(ci) nel ruolo di „Commissario di Governo“, con ufficio sito in Piazza Ignazio Florio,24, Piano t°, Palermo, mi sono imbattutto dopo aver appreso in Germania da un comunicato del Comune di I-90013 Castelbuono (mio paesino di nascita, oggi con 8.177 ab.), pubblicato sul Blog locale, www.castelbuono.org, e redatto della locale Assessora ai LL.PP. e all' Urbanistica (1.431,63 €/m, ma anche vice-sindaco da 1.590,70 €/m.), architetta Annamaria Mazzola, in relazione al finanziamento di un fantomatico progetto per „Opere di drenaggio e consolidamento di via Ten. E, Forte“, per un importo di € 2.300.000,00 Mln.

 

Il progetto esecutivo (e quello preliminare, da sottoporre assieme a quello esecutivo, a rigorosi controlli tecnici e, indi, a deliberazione da parte del Consiglio Comunale, sentito il parere dell' <Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica>, ancora diretto dall' avvocaticchio Marco Zambuto), redatto (presumibilmente in assenza degli adempimenti di legge) da un tal ing. „tuttofare“ (ingegneria civile, ingegneria urbanistica, ingegneria edilizia, disegni tecnici, consulenza ingegneristica), Zafonti Michele (Petralia Soprana) è stato sottratto al coivolgimento della popolazione e dei tecnici locali e lontani, come lo scrivente, Dipl.Architekt Nicolo Piro, da 51 anni in Germania (PiroUrbatectureStudio).

 

L' incarico affidato all' ing. Michele Zanfonti deve essere, senza se e senza ma, revocato e nel merito l' invito alla Procura della R. di Termini I. a statuire un esemplare comportamento di conseguenza che possa fare da apripista nel sottobosco della malapolitica isolana e nazionale. Una richiesta, questa, imposta dalla esemplare conduzione e gestione – grazie ad un eccezionale, quanto unanimamente riconosciuto, in Europa e nel mondo, convoluto tecnico-legislativo-, di lavori, valido sia per la committenza pubblica che e privata, della Germania, suffragata della mia lunga e intensa attività professionale in questo Paese.

 

La mancanza di una circonstaziata relazione illustrativa, inclusiva delle cause che hanno condotto ad un rischio dalle immani proporzioni e, soprattutto dell' accertamento di responsabilità di terzi derivanti dalla negligenza disonesta e esecrabile posta in essere nel corso delle tre sindacature consecutive (e ora della quarta) del senza arte e mestiere, e disoccupato di lungo corso, Signor Mario Cicero, ma anche della sua poco chiara gestione di OO.PP., su piccola e media scala, inconcepibili da noi (In Germania), ma prassi costante e cresente in „questa“ italia senza regole e morale sulla linea di partenza dell' ennesima corsa nel sacco all' indietro (Rinnovo del Parlamento nazionale e dell' Assemblea regionale Sicilia), avrebbero dovuto, e da tempo, sollecitare l' azione della Magistratura indagante, in genere, di Palermo e della Sicilia, per quanto attiene le vergogne che si sono accumulate nel caopoluogo e nell' Isola, e, in primis, di Termini Imerese, per le scorribande amministrative e politiche del Signor Mario Cicero.

 

Pertanto un improcastinabile, quanto impietoso, recupero di dignità e morale che vada oltre <manipulite> con legalità e terrore, questi fattori moltiplicatori di ordine, rigore e disciplina, soprattutto in un contesto, quello italiano, di incompiuta democrazia che, compiuta, vorremo possa essere organica, corporativa e sentitamente partecipativa.

 

E, per restare ancora nella mia Castelbuono: le sconsiderate, arbitrarie, in quanto sotratte ad un democratico e corretto dibattito consiliare, oltre al coinvolgimento dei cittadini, intitolazioni di luoghi pubblici a personaggi locali di indubbia condotta politica e morale, anche nella vita privata, quali sono stati gli ex- sindaci e consiglieri regionali, ins. Luigi Carollo, ex Pci (inttolzione del plesso scolastico San Leonardo!) e l' ins. Vincenzo Carollo, ex Dc (intititolazione della sala consiliare del Comune di Castelbuono, testimone silelenziosa delle sue svergognate scorribande, il frate cappuccino Gabriele Barreca, e, a margine trascinando nel ridicolo, il galantuomo, quanto laborioso artigiano Andrea Sottile, al quale è stata intitolata una sala del complesso museale San Francesco soltanto per aver militato e aver svolto il ruolo di consigliere e assessore nei ranghi del Pci locale, del quale, ancora oggi, il Signor Mario Cicero non è ancora stanco di esserne un cantore stonato.

 

Consegnare queste vergogne alle future generazioni di scolari e di cittadini, rese ancora più esecrabili dal silenzio meschino della cittadinanza e dal rinnovo del consenso politico al Signor Cicero, è semplicemente iressponsabile, disonesto e perverso. Che il Prefetto di Palermo, Signor Giuseppe Forlani, faccia, in tal senso, sentire il peso della sua presenza e della sua funzioni istituzionale che gli assicurerebbe, sia pure in ritardo, l' uscita dal tritacarne che raccoglie i resti di parassiti e fannulloni di questa maltrattata Italia.

 

Il ritorno alla militanza (quale e dove?) del Signor Nello Musumè è un suo pio desiderio che deve tenere nel debito conto altre inammissibili sbavature nel corso della sua reggenza del corrotto e fradicio apparato regionale. In tal senso è di quelche giorno su www.buttanissima.it, nel contesto dell' incerto avvio di attività della Giunta-Lagalla per il Comune di Palermo, la pubblicazione del mio post:

 

Facciano attenzione, i „lorsignori“, piccoli e grandi, poiché la sedicente <nuova legge urbanistica> regionale, il sedicente <regolamento edilizio unico> regionale e la fine (aggiungo ora, ingloriosa, quanto prevedibile) del Musumè potrebbero mandare a monte tanti sogni, azzerare illusioni, rovinare più d' uno e, chissà, cambiare in bene „questa“ italia.

 

Un' operazione possibile, solché si trovi il coraggio di denunciare, senza rispetto e pietà per chiccessia, abusi e nefandezze inammissibili a soglia già varcata del XXI Secolo in un contesto mondiale già lacerato da gravi mutamenti climatici e complesse trasformazioni sociali.

 

Il tempo del „babbio“ è finito e quello del „chi sbaglia deve pagare s' impone con possanza. Pertanto il Signor Musumeci (et similia) non pensi(no) di poterl farla franca. Devono pagare!

 

Il coltello è ben affilato, ed è in grado di tagliare carne e osso. L' Europa deve finalmente poter „sapere“.

 

 

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