< weniger ist mehr >
(m
eno è più)
(L. Mies v. d. Rohe)

 

La "città dei 15 minuti" alla vigilia della fine del mondo

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

 

 

L'idea delle città di 15 minuti è venuta da Carlos Moreno, professore alla Sorbona di Parigi, che voleva migliorare la qualità della vita nelle città ed è stato ispirato, tra gli altri, da Jane Jacobs e dalla sua comprensione dei quartieri come connessioni sociali . I fautori del concetto sostengono "l'iper-vicinanza" a servizi, lavoro, governo, parchi pubblici, negozi e una varietà di opzioni di intrattenimento accessibili in bicicletta oa piedi. E stanno pensando a come progettare meglio le città per soddisfare i bisogni primari dei residenti. Le comunità più vicine vengono create all'interno del piccolo perimetro della propria casa, consentendo ai residenti di sentirsi più coinvolti nelle attività commerciali e nei servizi della loro zona.

 

. . .

 

San Diego, in California, avrà un nuovo quartiere senza auto al 100%. Un progetto, Neighborhood Next, praticamente radicale per gli USA, il paese che della motorizzazione individuale ha fatto il suo mito.Nel 2015 c'erano 788 auto ogni 1000/ab. Corrispondente al tasso di possesso di auto più alto al mondo facendo dell' auomobile il simbolo di libertà individuale e segnando la sconfitta del pedone.

 

San Diego non ha né marciapiedi né strisce pedonali, e non è stato il caso del divieto di camminare per imposto dalle autorità.Non è ancora chiaro se l'arena sarà ristrutturata o dedmolita per essere costruita in altro luogo. In ogni caso quell' area costrituisce ii centro pulsante della vita sociale e culturale e come tale nel masterplan degli architetti danesi hanno lasciata aperta la possibilità di potervi inserire una scuola, una biblioteca, una struttura per l'infanzia o un centro d'arte, oltre a locali ad uso comune. E così è nata <La comunità dei 15 minuti> o die brevi percorsi nella quale gli abitanti possono trovare nel tempo di 15 minuti da percorrere a piedi e in assenza di traffico motorizzato i servizie le strutture della vita quotidiana: dalla scuola e vari negozi alle strutture ricreative e agli uffici in una alternanza di percorsi pedonali e parchi pubblici nei quali i residenti possono praticare lo sport. Gli unici mezzi di trasporto previsti dal nuovo concetto di mobilità sono le biciclette.

 

Il quartiere più vivibile del mondo nel quale verranno realizzate circa 5.000 unità abitative per tutte le fasce di reddito. È l' amministrazione pubblica a stabilire che il 25 per cento degli alloggi saranno offerti a prezzi accessibili. L'obiettivo è creare un ecosistema urbano onnicomprensivo dall' a’approccio olistico alla salute umana, un concetto che in sé esiste da sempre, Basta pensare a pratiche antiche come la Medicina Tradizionale Cinese, la Cabala, lo Yoga o l’Ayurveda.

Dagli anni ’70 del XX secolo c’è stato sicuramente uno sviluppo più formale di certe discipline spinto dall’arrivo in occidente delle filosofie orientali (Zen, Feng Shui. . .) che hanno portato le persone alla ricerca di qualcosa di più profondo che la sola soddisfazione materiale immediata: una visione dell’essere umano concepito come un’unità di corpo, mente e spirito, inserita in un determinato ecosistema.  L’approccio olistico infatti non si concentra solo sul sintomo o la patologia che si evidenzia, ad esempio il raffreddore, ma cerca di comprendere a fondo le motivazioni che hanno spinto il malessere a manifestarsi per poi fare sì che l’organismo, aiutato da pratiche o supporti naturali, utilizzi la sua innata capacità di recupero.

La città dall' approccio olistico vissita come un contenitore attivo nel senso dell' ovverto di un benessera materiale e spirituale con un ruolo essenziale affidato anche alla cultura in senso lato e ad un ambiente più sensibile a valori percettivi e stimolanti, precipui della natura, con un ruolo preminente affidato a sensibili architetti paesaggisti e pianificatori urbani abili nella tessitura di natura ed una nuova concezione di <tessuti uebani> che nel caso di San Diego è affidato ad un „ponte“ pensato per connettere la vasta area pedonale con il fiume scavalcando l' autostrada, in una „promenade“ (GreenLine), riccamente piantumata.

Chi meglio dei Gehl Architects (Danimarca) avrebbe potuto mitigare in maniera sublime gli effetti funesti dell' insidioso sprawl dilagatosi sul territorio superando al primo turno la concorrenza di prestigiosi studi internazionali, mitigando così l' atteggiamento critico della stampa locale adusa ad una densità di popolazione così alta sul territorio?

E quale, di contro, il tortuoso e perverso percorso seguito in una Italia in crescendo, e incomprensibilmente ancora oggi, senza regole e senso della vergogna già nel primo dopoguerra all' assalto alla L.U. Nazionale 1150/1942, per ben due volte difesa dalla Corte di Cassazione dagli assalti di una invadente, quanto disonesta, malapolitica e dai ragli di sedicenti giuristi, urbanisti, istituzioni univeristarie, associazioni di categorie, insensibili tutti al solfeggio elementare di un Diritto urbanistico che già nel 1942 declinava Piano Regolatore Generale, nel ruolo di <Pianificazione „preliminare“> che con le sue „Indicazioni“ alloca(va) le „destinazioni d' uso“ sul territorio comunale, e Piano Particolareggiato, nel ruolo di <Pianificazione „vincolante“> che con le sue „Prescrizioni“ (tipologie e allineamenti stradali; tipologie urbanistiche; tipologie residenziali; indici di superfici dei lotti edificabili e di pianoi, per il numero dei piani fuoriterra consentiti; esclusione assoluta del disonesto <indice di cubatura>, in „questa“ Italia, e ancora oggi, cagione della più sporca speculazione fondiaria ed edilizia sconosciuta nelle democrazie die Paesi occidentali; forma die tetti, etc., consentono quella <costruzione „logica e razionale“> (L.B. Alberti) della città, nella esemplarità che, oggi e in Europa, viene attestata al convoluto urbatettonico e giuridico della Germania, al quale, in in „questa“ italia e nel suo misero e prondo Sud, fanno da contro canto sedicenti leggine urbanistiche regionali balbettate da presunti urbanisti e „p(i)anificatori“ urbani, taluni docenti univ. „ordinari“ (quel tal dei tali Maurizio Carta che eleva la „nuova legge urbanistica regionale siciliana a cantico per Piersanti Mattarella, di Palermo o quell' Emanuele Fiano, „dottore-architetto“ e „dottore di ricerca“ in „p(i)anificazione urbana, milite ignoto nei ranghi del Pd (camera), al posto di vederlo battagliare come ministro di un serio <Ministero per lo Sviluppo, la Pianificazione urbana e territoriale e la Mobilità> o quell' altro gioiello-architetto, Franco Miceli, che <taci e maci> abbandona nottetempo la carica di presidente del consiglio nazione degli archh. per „accettare la sfida“ a sindaco nel pollioio del lo smembrato e vuoto Pd locale in una mefitica Palermo , il tutto in quella perenne cloaca max(x)ima della regione Sicilia a statuto tutto speciale“ a guida dello sciacallo Nello Musumè, il gestore di un sedicente <Ufficio speciale per la progettazione>, affidato ad uno sparviero dal curriculum di 28 pagine (!), che continua a sottrarre a ingenui, ma in versione di panna montata, giovani leve di architetti e ingegneri ogni occasione di rcupero del sapere loro negato da docenti ordinari e associati in versione di asini raglianti. E come se tale vergogna non bastasse, ecco a doestra e sinistra del Musumè le due cariatidi e sedicenti „giuristi“, non tecnici (!), del c. . . .: Marco Falcone(Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., dirigente di un fantomatico <Assessorato regionale delle infrastrutture e della mobilità> con „competenze e attività“ nientepocodimenoche in: lavori pubblici, con esclusione di quelli di interesse nazionale; interventi di edilizia cooperativistica, economica e popolare o comunque sovvenzionata; trasporti; programmazione, realizzazione e gestione di infrastrutture di comunicazione e trasporti, motorizzazione civile; programmazione, realizzazione e gestione dei porti, inclusi quelli turistici; adempimenti tecnici e controlli concernenti le opere pubbliche di competenza regionale; vigilanza enti di settore et varia, e il suo compare di pari asineria e petulanza: Salvatore Cordaro (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), dirigente di un fantomatico <Assessorato del territorio dell' Ambiente> (che perfetta traduzione in lingua italiana!) con „competenze e attività“ nientepocodimenoche in: urbanistica e p(i)anificazione; tutella e vigilanza ambientale; valutazione non solo ambientale, ma anche strategica e addirittura valutazione impatto ambientale; demanio marittimo; difesa del suolo; protezione del patrimonio naturale, tutela dall' inquinamento di discariche di rifiuti solidi, liquidi e umani; parchi e riserve naturali regionali; corpo morto forestale; vigilanza sugli enti di settori et varia, dar far imppalidire la superba organizzazione di pari istituzioni dei Laender (Regioni) della Germania. Occorre mettere in rilievo che il Cordaro, giurista finissimo, è un intenditore di Diritto urbanistico e Diritto edilizio pubblico, latitanti in „questa“ italia della masscrata L.U. 1150/1943, sostuita da illuminate leggi urbanistiche regionali sulle quali a primeggiare è quella di „questa“ sicilia“ a statuto tutto speciale, vomitata da un prof, ordinario di un urbanistica (v.s.), confubolata con il „duo“ di assessori Cordaro-Falcone, e recentemente commercializzata a Castelbuono dai ragli di un altro fine giurista e consigliere reg. le con il rango di „onorevole“, altro tal die tali Trizzino del M5Stalle siculo allietato dal grugno di quel Cancelleri raccattato nella sterpaglia dell' hinterland siciliano.

Che un sì mefitica cloaca maxima nazionale non abbia ancora sensibilizzato tutti gli esecutivi di malgoverno che si sono succeduti dal 25 aprile 1945 in poi e la Procura Generale presso la Corte di Cassazione, la seconda per innescare una impietosa indagine, processi e condanne rguardannti uno scandalo dalle immani proporzioni che ha tolto all' Italia quel che le era rimasto di dignità e onore nazionali che almeno in ambito di Urbatettura e moralità aveva ereditato dal Fascismo, ponendala nei ranghi più alti della cultura di merito internazionale „grida allo scandalo“, soprattutto nella considerazione che in sì scandaloso contesto dovrebbe trovare attuazione quel tanto esaltto PNRR, nato morto, ma che avrà ricadute in termini di lacrime e sudore alle generazione future condannate a restituire il prestito agli investitori o a porre sul mercato artistico internazionale la vendita di tesori e opere d' arte di un' Italia che fu, „non sorprende“ in casa.

Sorprenderà, invece, „fuori casa“, per il coinvolgimento delle Istituzioni comunitarie e le Cancellerie dei Paesi della Mittel- e Nordeuropa, ma anche di Grecia, Spagna e Portogallo, e la richiesta impellente di sospendere l' accreditamento di altre rate del PNRR e la restituzione a Bruxelles degli importi delle rate già accreditate.





Stampa Email

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.