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eno è più)
(L. Mies v. d. Rohe)

 

1067 metri per 302 Milioni/€

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V E R G O G N A !

 

<Modello-Genova>: Un Ponte-Viadotto „San Giorgio“ tutto d' oro

 

 

Sulla sedicente ricostruzione del Ponte-Viadotto autostradale „Riccardo Morandi“ di Genova in Ponte-Viadotto autostradale „San Giorgio“, l' archistar Renzo Piano presentò un elaborato progettuale senza anima e le critiche arrivarono anche dall' oltretomba: un millepiedi con le pile collegate da tiranti diagonali che per combatterlo e debellarlo m' indusse a pubblicare mille fiata il ritornello: <Bucci, bucci, Piano, piano, mille piedi va' lontano>. Come per incanto, i tiranti sparirono e allora mi chiesi cosa avrebbero pensato di Renzo Piano, l' architetto <lche tutto il mondo c' invidia> (cos`ì scrisse mille fiata un sedicente e ruffiano giornaliasta di un noto quotidiano italiano), l' ingegnere-architetto Santiago Calatrava e l' architetto Sir Norman Foster, il progettista del leggendartio Viadotto francese di Millau, costruito per collegare il sud al massiccio Centrale, creando un asse autostradale tra Clermont-Farrand e Béziers ed entrato in servizio nel 2004. Il viadotto di Millau è intanto entrato nel libro dei record.

 

Autonominatosi, o fattosi autonominare, "Senior Advisor" (engl.: Senior Adviser), una figura sconosciuta nel caos sistemico e imperante di questa italia perennemente scimmiottante e trottolante intorno al suo asse squilibrato, cui, di solito, nei Paesi anglosassoni corrisponde un dirigente esperto che si è ritirato da una carriera precedente nel corso della sua carriera attiva ha acquisito conoscenze uniche in settori specifici, un buon giudizio e contatti preziosi, il progetto dell' architetto Renzo Piano, venne avvolto in una fitta nebbia di contestazione mai registratasi nell' Italia dell' ante e del dopoguerra. L' avventura del t(ri)onfo si concluse nell' aula consiliare del Comune di Genova in quella ridicola sceneggiata che vide un trionfante sindachicchio Bucci librare in aria un pannello di cartone con la raffigurazione dell' opus. Un Consiglio comunale, insomma, non convocato per avviare e condurre un appassionato dibattito democratico e, infine, approvare in prima fase gli elaborati del <Progetto architetettonico> dell' opera, essendo, la seconda e definitiva, ambito della Regione di competenza, almeno nella consolidata, seria e ordinata prassi vigente in Germania in forza delle prescrizioni dei Regolamenti edilizi regionali (Diritto edilizio pubblico), ben nota all' architetto Renzo Piano, che avrebbe dovuto vedere al centro l' approvazione del <Progetto strutturale>, preventivamente sottoposto alla rigorosa verifica preliminare di un ingegnere verificatore all' uopo abilitato che, nel caso di Genova sarebbere stati due, rispettivamente per le strutture in acciaio e per le strutture in „conglomerato cementizio armato“ (e non „cemento armato“).

 

Così è nato il <Modello Genova> nell' Italia squinternata che si trascina fino a nostri giorni nella quale a tragedia consumata e democrazia instaurata una esemplare e splendida Legge urbanistica (n.1150/'42), senza perdere tempo, è stata sostituita e massacrata da disoneste leggine urbanistiche regionali elaborate da asini raglianti. E così, l' art. 117 della Costituzione demandò alle Regioni la competenza „esclusiva“ in materia urbanistica, per la Regione siciliana, l' art. 14 comma 8 dello Statuto espressamente previde la competenza della Regione in materia urbanistica.

 

<Modello Genova>, propedeutico alla realizzazione di interventi in ambito edilizio e di risanamento energetico di edifici esistenti nel contesto generale del PNRR, disonestamente sottratto ad ogni forma di controllo di elaborati progettuali preliminari, al rigore di collaudi tecnici in corso d' opera e finali da parte dei relativi progettisti-direttori e contabili dei lavori e, infine, degli UTCi. Cosa sia stato raggiunto con un altisonante <ok del Consiglio dei Ministri> sul Nuovo Codice Appalti e con il raglio della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, socondo la quale „il Governo mantiene un' altro impegno preso con gli italiani“, trattandosi di un provvedimento organico, equilirato e di visione, frutto di un lavoro qualificato e approfondito (di asini raglianti, ndr) . . . . che rappresenterà anche un volano per il rilancio della crescita economica e l' ammodernamento infrastrutturale della Nazione“, tanto „da ringraziare addirittura il Consiglio di Stato per il grande lavoro svolto che ha contribuito al raggiungimento di questo grande risultato“. Tutti in vacanza nell' isola Tuttiakulos di un lontano Assurdistan, oh Giorgia Meloni, cani sperduti senza collare di FdI, leghisti e forzaitalianisti con contorno di infimo catto-sinistrume e parassiti 5stalle!

 

Senza voler antrare nel merito e nella serietà dell' esemplare VOB della Germania (1. Vergabe-und Vertragsordnung für Bauleistungen; it.: Assegnazione e disciplina contrattuale dei lavori; 2. BGB-Bauvertrag; it.: Codice Civile- Contratto d' appalto dei lavori; 3. HOAI-Honorarordnung für Architekten und Ingenieure; it.: Struttura tariffaria HOAI per architetti e ingegneri), 5° Attualizzazione 2022, con il § 640 BGB (Codice Civile) a recitare: Il Committente (pubblico o privato, ndr) è obbligato a prendere in consegna l' opera contrattuale a meno che l' accettazione non sia esclusa per la natura dell' opera. La presa in consegna non può essere rifiutata per vizi insignificanti. Equivale a presa in consegna se il committente non accetta l' opera entro un termine ragionevole fissato dall' appaltatore, nonostante sia obbligato a farlo.

 

1. Se il committente prende in consegna un' opera difettosa ai sensi del Capoverso 1, Verso 1, pur essendo a conoscenza del difetto, i diritti da 1 a 3 specificati nel § 634 (a. Prestazione supplementare ai sensi 635; b. Ai sensi del § 637 rimediare al difetto e richiedere il rimborso delle spese sostenute; c. Secondo §§ 636, 323, 326, comma 5, recedere dal contratto o secondo §638 ridurre la retribuzione e, secondo i §§ 636, 280, 281, 283 e 311a chiedere un risarcimento e secondo il § 284 chiedere un risarcimento per spreco e spese), la realtà odierna italiana è tale da sollecitare Corte dei Conti e Procure della Repubblica per territorio di competenza ad attivare un impietoso controllo: A. Su l' inciucio <Modello Genova>, atteso che già la demolizione del ponte Morandi doveva costare 19 Mil., e, invece è costata 25 con aumento del 31,6 %. La ricostruzione doveva costare 202 Mil., e, invece è costata 302 Mil. con aun aumento del 49,5 %. Per non ricordare i sottaciuti rilievi del Consiglio Superiore die LL.PP. Secondo cui l' elaborato con le verifiche di sicurezza allegato alla documentazione fosse redatto <dagli stessi tecnici firmatari di altri documenti progettuali>. Una condizione difforme, come si lesse su www.il tempo.it del 15. agosto 2021, da quanto previsto nelle Linee guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali. Donde il suggerimento di ripetere le analisi, <ad opera di soggetti estranei al gruppo di progettazione e ai Consulenti>.

Insomma, il ricorso ad una rigorosa varifica preliminare da parte di ingg. verificatori all' uopo qualificati e abilitati, come prescritto dal § 21 (Fn 4) della Verordnung ueber bautechnische Prüfungen, Bau PrüfVO, integrata nella LBO NRW (Regolamento edilizio regionale del Nordreno-Westfalia (Germania) aggiornato al 2019 con prescrizioni di completamento riferite al Diritto edilizio regionale). E non siamo, ancora, alla redazione dei complessi contratti generali di appalto dei lavori, rispettivamente in acciaio e in conglomerato cementizio armato, se sottoscritti sono stati, rispettivamente, da un rappresentante istituzionale della committenza pubblica e da un rappresentante giuridico dell' impresa esecutrice dei lavori con l' imbroglio sulla partecipazione caotica (è stato fatto osservare) di ben 330 mpi (medie piccole imprese) coordinate da Webuild Group, la ridenominata Società Salini-Impregilo. E del rapporto contrattuale di progettazione tra committenza pubblica-architetto Renzo Piano, committenza pubblica- ingegneri strutturalisti? Buio totale e mare di inciuci nel contesto: <Progetto architettonico> preliminare non sottoposto ad approvazione alcuna, donde una miriade di rilievi, taluni gravi, posti in risalto dal C.S.LL.PP., redatto dall' architetto Renzo Piano, <Progetto esecutivo>, redatto da Italferr con direzione dei lavori della società Rina e, prima dell' affaire „dorato“, una delle grandi imprese coinvolte in odore di pessimo stato di salute. Ma l' archistar Renzo Piano ha steso il suo lamento su quel nastro autostradale lungo 1.067 m. con due carreggiate, un cassone in struttura di acciaio e 18 pile in c.c.a: <Il nuovo ponte di Genova, amatelo e durerà mille anni>. Speriamo, aggiungiamo noi, non potendo esimerci dal far rilevare che 1 metro di lunghezza di quel nastro dorato è costato la cifra- record assoluto di ben 283.036,55 Euro (in Germania, mediamente, 7,5 Mio/km.)e, oggi, siamo ancora a blaterare di <Ponte sullo Stretto>, <Nuovo Policlinico di Palermo> e <Centro Direzionale Regionale> in una realtà lontana dai successi che via via vengono registrati in ambito di innovazione tecnologica di materiali da costruzione (Conglomerati da trasporto, conglomerati autocoibenti, conglomerato a bassa produzione di CO2, sugli esempi di Paesi della Mittel-e Nordeuropa con in prima fila la Norvegia, e, B. Sulla vergogna nazionale al nome di PNRR per il quale sollecitiamo l' Europa, che non c' è, a non comportarsi da <buttanissima> nutrice di Katargate e Maroccogate, poiché quella marea di denaro versato a fiumi e distribuito in rivoli e rivoletti in questa italia <dal culo sempre a terra e dalle mani bucate>, dalle generazioni di domattina dovrà essere restituito con lacrime e sangue a chi ce lo ha prestato.

 

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La progettazione integrale

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Chi progetta, costruisce, converte, ristruttura, rinnova e gestisce edifici ha una grande responsabilità. Perché non c'è "solo" da tenere in considerazione le linee guida e gli standard di ingegneria strutturale pertinenti e rispettivamente validi, ma agire in modo responsabile nel senso più ampio. Il termine "responsabilità" ha molte prospettive nel contesto del settore dell' edilizia e delle costruzioni in genere. Il pensiero sulla sicurezza, tipico della prudenza dell' ingegnere è sicuramente uno di questi, corretto e buono - ovviamente. Tuttavia, un'altra prospettiva importante è stata recentemente ricordata non solo dai decisori politici dopo che la Corte Costituzionale Federale in relazione alla legge sulla protezione del clima ha esaltato la responsabilità decisionale nei confronti delle generazioni future. Tutti i lavoratori nell' edilizia e nelle costruzioni in genere, possono e devono sentirsi coinvolti anche da questa decisione. L'ambiente edificato è altamente "rilevante per le generazioni future", in altre parole: le decisioni di oggi sul costruire hanno un effetto duraturo sul domani.

 

Quindi cosa "consegniamo" alla nostra prole? Una domanda cruciale e un utile spunto di riflessione per l'azione quotidiana.

 

Il "New European Bauhaus" - il nuovo Bauhaus europeo" - come "movimento" vuole pensare esattamente a questa domanda, elaborare raccomandazioni, comunicare soluzioni e incoraggiare a costruire (in modo diverso). Nello specifico, gli iniziatori vogliono sostenere la massiccia trasformazione della società e dell'economia, che nei prossimi anni deve approdare verso la massima sostenibilità possibile, la minima distruzione ambientale e il massimo utilizzo delle energie rinnovabili (vedi: "European Green Deal").

 

Non illudiamoci: se l'utente, il proprietario, l'investitore, l'inquilino il "Consumatore medio" non capisce o non riesce a capire il significato di questi sconvolgimenti, allora il "grande esperimento della transizione energetica" fallirà, ovvero al almeno nei prossimi 25 anni non potrà essere implementato nella qualità richiesta. L' uomo del presente dovrà (finalmente) essere posto al centro dell'azione del governo, l' uomo del futuro e la vita futura posti al centro dei dibattito. Il "nuovo Bauhaus europeo" vuole spingere questo immenso macigno senza dimenticare l' aspetto economico nell' interesse della comunità.

 

Nel ritenere fermamente che leggi e divieti ordinati dall'alto da soli difficilmente saranno in grado di proteggere efficacemente il clima – e questo vale anche pel settore delle costruzioni -, avendo la "crisi-Corona" mostrato i limiti della coercizione e come le persone reagiscono in modo diverso a tale pressione, non è difficile poter dedurre l' urgenza di un coinvolgimento di tutti sapendo benissimo che si tratta di un vero compito erculeo.

 

Affrontiamo queste sfide con motivazione e responsabilità, pertanto. La "progettazione integrale" ci offre sicuramente l'uno o l'altro impulso positivo per il costruire di oggi e del futuro.

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Conglomerato cementizio (armato) "termoisolante": una grande rivoluzione

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L'architetto MBA/S Matthias Bauer Associates di Stoccarda (Germania) ha implementato la costruzione monolitica con calcestruzzo isolante in qualità di calcestruzzo a vista nella costruzione della casa unifamiliare Haus 36 a Stoccarda, che è stata completata nel 2014, fino alle aree del tetto.

 

Il design della casa unifamiliare sopra il bacino di Stoccarda con il nome del progetto Haus 36 colpisce per la sua forma scultorea e monolitica. La scelta di utilizzare il calcestruzzo a vista sia sulla facciata che sul tetto fa apparire l'edificio come una gigantesca roccia monolitica lavorata. In modo insolito ma sapiente, coniuga un'architettura molto chiara, moderna e minimalista con forme di tipologia quasi convenzionale, come un tetto a due falde modificato. Tutti i muri esterni e il tetto sono stati realizzati in calcestruzzo isolante Technolith, che svolge tutte le funzioni nell'unione dei materiali: sostiene, isola e forma le superfici sia all'interno che all'esterno.

 

"Mentre il calcestruzzo convenzionale viene spesso utilizzato solo come materiale di base nell'involucro e successivamente isolato e rivestito, il calcestruzzo isolante Technolith è un materiale da costruzione ad altissime prestazioni che può soddisfare diversi requisiti", conferma l'architetto della casa, Matthias Bauer.

 

"Isolamento termico, statica, tattile, estetica, temperatura e bilanciamento dell'umidità: il materiale svolge questi diversi compiti che ci siamo prefissati particolarmente bene. Volevamo creare una casa monolitica in pietra con un'atmosfera di vita particolarmente piacevole", afferma Matthias Bauer - e ci siamo decisamente riusciti. Elevata resistenza con buoni valori di isolamento. La particolarità del materiale è che la funzione tipica del calcestruzzo, il trasferimento dei carichi, è combinata in modo così efficace con la funzione di isolamento termico. Con una resistenza di 8 N*/mm2 e un valore lambda del materiale di 0,22 W/mK, i muri esterni della casa 36 hanno uno spessore di 45 cm. L'effetto termoisolante nel calcestruzzo è ottenuto dal granulato di schiuma di vetro, ottenuto dal riciclaggio del vetro di bottiglie.

 

Il calcestruzzo è prodotto in maniera convenzionale e l'esecuzione può essere eseguita anche utilizzando materiali e strumenti standard. Tuttavia, il calcestruzzo termoisolante non può essere trasportato con le pompe per calcestruzzo convenzionali. Vengono quindi utilizzate benne per gru e tubi di scarico, con i quali i costruttori di gusci hanno colato il calcestruzzo nelle zone inferiori della rispettiva sezione di betonaggio e lo hanno compattato con vibratori a bottiglia.

 

Il produttore sottolinea che in Germania i progetti di costruzione più grandi richiedono ancora l'approvazione caso per caso. Come tutto il calcestruzzo in vetroresina, il calcestruzzo termoisolante Technolith è traspirante e, grazie al suo effetto isolante, non è soggetto a condensa e muffe. "Ma quello che ogni progettista dovrebbe sapere è che l'elevata percentuale di vuoti d'aria nel conglomerato provoca la formazione di cavità", afferma Burkhard Schuller di Technopor, che ha fornito il calcestruzzo isolante per il progetto. "Questa proprietà dovrebbe quindi essere presa in considerazione nella pianificazione sin dall'inizio."

 

 

Il tetto dell' immobile è del tipo „a soffietto“ è anche in calcestruzzo isolante. La superficie del tetto piegata ha rappresentato una sfida particolare con la cassaforma. Durante la creazione della trave, il carpentiere in legno si è reso conto che la linea di colmo interna non poteva essere eseguita parallela alla linea di colmo esterna, ma avere una pendenza dello 0,4 percento da sud a nord. La tecnologia CNC utilizzata dalla falegnameria è stata qui estremamente utile: "Grazie alla precisione dei maestri carpientieri in legno, sapevamo che il risultato desiderato sarebbe stato raggiunto in modo ottimale con questa asimmetria", afferma l'architetto.

 

Quando si lavora con il termocalcestruzzo, è necessario considerare un altro aspetto fin dalla progettazione dettagliata: "Tutti i materiali che entrano in contatto con il calcestruzzo devono essere resistenti a temperature fino a 80°C", spiega l'esperto di calcestruzzo isolante Burkhard Schuller. “Questo vale sia per i condotti vuoti che per le parti in plastica dei tubi dell'indotto. Qui devono essere utilizzati manicotti speciali o, in linea di principio, materiale privo di alogeni! Diversamente i normali tubi di plastica non possono resistergli. D'altra parte, il fatto che non ci sia un livello di installazione separato in una costruzione a guscio singolo non ha rappresentato un problema: i condotti di installazione hanno un'influenza così scarsa sull'effetto isolante del calcestruzzo che potrebbero essere trascurati in termini di isolamento.

 

Con uno spessore della parete di 45 cm, i tubi possono essere alloggiati senza problemi. È stata scelta una barra di rinforzo in modo che le tubazioni potessero essere facilmente legate ad essa. cemento caldo Per quanto le proprietà monolitiche e l'aspetto del materiale ricordino la pietra naturale, altrettanto forte è il collegamento tra l'aspetto tattile tra il calcestruzzo isolante in qualità di calcestruzzo a vista e il legno. Ciò è dovuto da un lato alle impronte della cassaforma grezza nel calcestruzzo e, dall'altro, alla sua superficie calda. A causa dell'elevata percentuale di vuoti d'aria, il calcestruzzo in realtà non è sottoposto a reffreddamento. La temperatura superficiale simile delle superfici nel clima interno ed esterno è particolarmente evidente, a causa dell'elevata inerzia termica del materiale. Questo può essere testato molto bene con le aperture circolari delle finestre, alcune delle quali sono vetrate dall'esterno e altre dall'interno. Per inciso, la produzione delle aperture, che sono relativamente vicine tra loro, ha posto requisiti molto elevati per l'azienda produttrice del calcestruzzo, poiché queste dovevano essere successivamente perforate .

 

Le reti rimanenti tra i boccaporti erano molto strette e soggette a rotture a causa delle vibrazioni della piattaforma di perforazione. Alla fine, anche i costruttori di proiettili hanno superato questo ostacolo a pieni votie l' immobile venne nominato per il Mies van der Rohe Award 2015.

 

Nina Greve

La Dipl.-Ing. Architetta Nina Greve ha studiato architettura a Braunschweig e Kassel. Oggi vive e lavora come autrice freelance a Lubecca e lavora per le riviste Der Bauherr, Passive House Compendium, bauhandel e dach+holzbau, tra le altre.

. . .

p.s.

Per i muri esterni relativi al progetto di massima di ricostruzione del <Cine-Teatro "Le Fontanelle>, I-90013 Castelbuono, PiroUrbatectureStudio (Germania) ha previsto l' impiego di c.c.a. "termoisolante".

 

*Il Newton ('nju:ton) la SI-Unità derivata della forza denominata secondo lo scenziato ingleseIsaac Newton.

1 N = 1 kg.m

               s2 

Un Newton è la forza richiesta per accelerare un corpo con una massa di 1 kg a riposo in un secondo ad una velocità di 1 m/s.

 

Un Newton è la forza necessaria per impartire un'accelerazione di 1 m /s2 ad un corpo della massa di 1 kg, o, ancora, un Newton è quindi la forza necessaria per modificare la velocità di un corpo con una massa di 1 kg di 1 m/s ogni secondo durante un movimento lineare.

 

Un Newton è quindi il peso di un corpo con una massa di 102 g ad un'accelerazione gravitazionale media al livello del mare di g= 9,91 m/s2.

Il segno dell'unità può essere combinato con i consueti prefissi dell'unità.

 

PANORAMICA DELLE UNITÀ DI POTENZA

 

1 N = 1 kg x ms2 circa 0,102 kp (kilopond);

1 kp = 9,80665 N Newton è l'unità SI della forza.

 

MULTIPLI COMUNI

 

  • KN, Kilonewton (1000 Newton) è la solita unità in costruzione per le forze (1 KN corrisponde all'incirca al peso di 100 kg), così come la spinta dei motori a reazione e a razzo per aeroplani e grandi razzi e la forza frenante per locomotive e ferrovie- veicoli a trazione.

  • daN, Dekanewton (10 Newton).

  • cN, Centinewton.(0,01 Newton).

  • mN, Millinewton (0,001 Newton).

 

 

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Idea-Progetto Ponte-Viadotto "Polcevera", Genova

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Idea | pro-getto per la ricostruzione del
Ponte-Viadotto "Polcevera", G e n o v a

 

 

 

 

 

M e m o r i a

Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi sono stati due figure di punta dell' Ingegneria strutturale italiana. Il contributo di Riccardo Morandi a didattica, ricerca e sviluppo tecnico del conglomerato cementizio armato ordinario e precompresso, coniugando calcolo statico e spazio è stato straordinario.

È stato proprio Bruno Zevi a ricordarci "come le sue strutture sembrano raggelate un momento prima del crollo". Strutture che, tutte, sono andate ai nomi di archi a tre cerniere, mensole e sbalzi, stralli e telai, travi appoggiate. uscite dagli schemi della tradizione, al punto da sembrare quasi irrealizzabili, donde, viste e considerate secondo la logica del c.c.a., tali da rivelarsi nella loro efficienza, oltre a rispondere ai tanto conclamati principi di economia e logica

Dei componenti del c.c.a., ha saputo coniugare i caratteri tipici, rispettivamente della resistenza agli sforzi di compressione, pel calcestruzzo, e della resistenza a quelli di trazione per il ferro e l' acciaio, la cui unione ben risponde, Inoltre, alle sollecitazioni termiche ed alle richieste aereodinamiche.

Gli anni Trenta lo vedono già protagonista per la nuova città industriale di Colleferro e grande Maestro della Composizone architettonica, come negli spazi per lo spettacolo dell' Augustus, del Giulio Cesare e più tardi del cinematografo Maestoso, tutti a Roma, senza dimenticare gli hangar con mensole in aggetto di 60 metri e la sublime ricerca plastica operata per la struttura ipogea di Torino, dove mette a fuoco le sperimentazioni condotte in alcuni ponti. Ma è nell' Architettura dei ponti che Morandi riesce a tessere magistralmente arte e tecnica, Architettura e Ingegneria, arrivando così a quella sintesi osmotica di pesi e contrappesi, l' equilibrio, messa in luce nei ponti e viadotti (di Riccardo Morandi è stata la consulenza per la costruzione del Viatotto-Italia - il più alto viadotto d' Europa sino alla costruzione del Viadotto Millau (Francia), e all' estero, al punto da farne un autentico ambasciatore dell' Italia.

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Perché il ponte "ad arco"

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Idea | pro-getto per la ricostruzione del Ponte-Viadotto

Riccardo Morandi“ di G e n o v a

 Perché il „ponte ad arco“

 

 

 

Gia i Romani ca. 400 anni a.C. costruivano ponti ad arco per gli acquedotti* (v. Pont du Gard, Francia; Segovia e Alcántara in Caceres, Spagna; i ponti: Milvio, Cesto, Sisto, Fabricius o dii Quattro Capi, etc. a Roma). L' idea, che è alla base di tutto, trasse origine dalle forma di porte, finestre e passaggi che conducevano nelle tombe. Nonostante siano trascorsi più di 2500 anni, i ponti ad arco continuano ad essere di grande attualità ispirando la fantasia degli architetti e l' ingegno degli ingegneri.

Con la caduta dell' impero romano l' Architettura occidentale andò Incontro a grandi trasformazioni. Le esperienzi dei maesti del ponte ad arco andarono perdute, uno Status quo che perdurò sino all' 11° secolo. Nello stesso tempo a Bisanzio e in Cina un notevole sviluppo ha avuto lo sviluppo della cupola e della volta. Il Ponte An-Ji nlla Provincia Hebei della Cina, costruto ca. nel 605 d.C.con la sua luce di 37 m, la sua forma ribassata di derivazione dall' esperienza romana dell' arco a tutto Sesto e il ricorso all' uso della calotta per ragioni di riduzione dei carichi, diede l' avvio ad un linguaggio formale che perdurò sino al 14° secolo. Soltanto con l' avvento del' Architettura romanica nella Francia meridionale l' impiego del Ponte in pietra per l' attraversamento di corsi d' acqua ebbe una rinascenza in Europa, in ispecie nelle città di Dresda e Regensburg in Germania e Praga. Uno dei più noti ponti più famosi di quella stagione è stato quello sulla Rhône del 1187 ad Avignone. Sostenuto dallo sviluppo della volta nell' Architettura gotica, la riscoperta della cultura antica e il contributo dei maestri del primo Rinascimento, soprattutto nell' Italia, del 15° e 16° secolo si registra, accanto alla costruzione di duomi e chiese, un rifiorire di maestose volte e cupole e nelle città vocate al commercio la costruzione di ponti nei quali tecnica ed estetica mossero i primi passi verso una sintesi formale rivoluzionaria. Fu il caso del Ponte della Santa Trinità , ultimato nel 1567 a Firenze e conosciuto come <Ponte a cesto>, nel quale per fini funzionali la geometria della volta venne dettata dall' esigenza di una di una ricerca armonica da PiroUrbatecturoStudio ripresa nell' idea | progetto per ricostruzione del ponte-viadotto "RICCARDO MORANDI" di Genova. Nei secoli 17° e 18° dell' Illuminismo, lo sviluppo dell' arte della volta fu contrassegnato da inoovazioni tecniche e scientifiche come, p.e., lo Studio teorico e sperimentale delle linee di forza sugli appoggi e la loro dipendenza dai carichi, l' introduzione delle centine autoportanti nella costruzione dei ponti, oltre alle teoricamente fondati calcoli e principi costruttivi. Alla fondazione nel 1747 a Parigi dell' École nationale des ponts et chaussée può essere ricondotta la nascita della prima Scuola di Scienze matematiche e naturale per la formazione degli ingegneri il cui protagonista, ed uno dei primi ingegneri di strade e ponti fu certamente Jean-Rodolphe-Perronet (1708-1794), progettista del ponte ad arco di Neuilly sulla Senna ultimato nel 1772, e il primo a riconoscere l' equilibrio della spinta all' interno del pilastro riducendone la massa e ad impiegare la centina autoportante calcolandone la corrispondente deformazione in altezza e motivando, teoricamente, la necessità di abbassare la centina nella fase del disarmo. Sarebbe alquanto lungo e fors' anche noioso descrivere il continuo processo scientifico, tecnico e industriale che dal primo impiego della ghisa alla fine del 18° secolo e con la costruzione del noto ponte ad rco in ferro, della luce di 30 m sul Severn a Coalbrrokdale (Gran Bretagna), di Abrahm Darby e John Wilkinson. Lo sviluppo di altri processi industriali per la pruduzione del ferro condussero all' invenzione dell' acciaio per costruzioni, resistente agli sforzi di trazione, senza il ricorso a centine autoportanti come nel caso del ponte ad arco Carabit della luce libera di 165 msulla Truyère nella Francia meridionale
di Gustave Eiffel.

Verso la fine del 19° secolo in Francia e Inghilterra il conglomerato cementizio, che ha avuto le sue origini a Roma, incominciò a destare l' interesse degli ingegneri, mentre al giardiniere parigino Joseph Monier nel 1867 riuscì la combinazione di conglomerato e ferro, che segnò la nascita del conglomerato cementizio armato ordinario, e nel 1890 a Brenma, in Germania, fu realizzato il primo ponte pedonale della luce libera di 40 m e dello spessore in chiave di appena 25 cm, noto per la straordinaria eleganza. Indi seguono i brevetti del 1892 dell' ingegnere e professore Joseph Melan (Germania), che segnarono l' avvio di una fase affascinante per la costruzione di ponti ad arco in conglomerato cementizio armato, il cui culmine fu raggiunto con la costruzione del ponte Echelsbacher sull' Ammer (Germania) della luce libera di 130 m, affermando così la tesi Secondo la quale i ponti costruiti in c.c.a. fossero piì sicuri dei ponti in acciaio per costruzioni. È l' era della magica avventura svizzera del genio di Roberto Maillart (e deila sua scuola) con la superba costruzione nel 1930 del Ponte di Salginatobel, Svizzera e continuare l' avventura nella costruzione di ponti della luce fino a 400 m, come il viadotto Almont della luce di 384 m in Spagna, cui segue l' altra del "cap" o conglomerato cementizio precompresso, interrotta negli ultimi anni dalla repentina crescita dei cambiamenti climatici e dalla leggerezza/negligenza umana, che, possiamo affermare, definitivamente ha aperto le Porte del futuro alla produzione ed all' impiego di acciai strutturali sofisticati - i migliori sul mercato sono quelli "legati" - ad offrire la più assoluta garanzia di resistenza meccanica e contro la corrosione, da PiroUrbatectureStudio previsto per la ricostruzione del Ponte-viadotto "RICCARDO MORANDI" di G e n o v a. .

La costruzione dei ponti ad arco è concepita in guisa che non siano sollecitazione di trazione, bensì di pressione ad aver luogo. Dal punto di visto storico una ragione , questa, dettata dal fatto che i primi ponti ad arco furono costruiti in pietra che poco poteva reagire alle soccitazioni alla trazione e, pertanto, assicurare stabilità.

Il loro principio statico consiste nello scaricare per pressione al suolo i carichi verticali (peso proprio, traffico, sollecitazioni sismiche, etc.) trasmessi sull' arco. Assieme alle forze verticali sia le spalle che le fondazioni devono assorbire quelle orizzontali (v. Il grafico e il modello delle <Pile della Memoria) che, a loro volta vengono „pressate“ tra loro in conseguenza delle deformazioni e dalla risultante spinta dell' arco.Nel caso di più archi l' uno accanto all' altro, le sollecitazioni di pressione sollevano si sollevano all' interno die piloni per reagire soltano sulle spalle all' estremità dell' arco. Inoltre i ponti ad arco incanalano sotto forma di forze di trazione e compressione le forze orizzontali e quelle dinamiche della guida, che hanno luogo per accelerazione e frenatura degli autoveicoli sul ponte.Gli effetti delle forze orizzontali sulle spalle sono tanto notevoli, quanto ribassato è l' arco del ponte, donde il ricorso a spalle più consistenti e un risultato estetico innegabilmente gradovole che non compromette la sicurezza.

Il loro comportamento statico viene sollecitato dagli effetti delle forze orizzontali di pressione. Forma e sezione dll' arco scielti in guisa che le linee di appoggio delle forze scorrono all' interno della sezione trasversale del nocciolo, in tal caso hanno luogo soltanto sollecita a pressione, donde nell' antichità il ricorso all' impiego della pietra naturale e la possibilità di ottenere luci più ampie di quelli ottenibili con il ricorso alle travi orizzontali. Con l' inizio dell' industrializzazione il ricorso prima alla ghisa, poi al ferro e in tempi più tardi all' acciaio fu la logica conseguenza. L' impiego degli acciai legati (il materiale previsto da
Piro UrbatectureStudio per la ricostruzione del ponte-viadotto „Riccardo MORANDI) ha consentito luci sempre più crescenti, dinamiche, coraggiose e esteticamente più gradevoli. Poiché l' acciaio può essere sollecitato sia da forze di trazione che di pressione, ne consegue che col ricorso a questo materiale, l' arco può essere predisposto sia sotto l' impalcato (proposta di PiroUrbatectureStudio), come nel caso del ponte in pietra, che lateralmente (!) e
sopra.

La fig.1 dà l' idea della disstribuzione delle forze/sollecitazioni in un ponte ad arco e ben si vede come pel tramite di sollecitazioni a pressione i carichi sovrastanti (statici e dinamici) vengono trasmessi prima all' arco e da questo alle fondazioni in forma di spinte controllabili proprio dalla geometria dell' arco. Più un arco è ribassato, maggiori sono le spinte sulle fonazioni. Tuttavia un arco ribassato tradizionale offre anche vantaggi in guisa che sia possibile ottenere luci libere sino a 60 m, mentre quella massima conseguibile da un arco a tutto sesto può essere soltanto di 40 m.

Nel corso del tempo dal ponte tradizionale sono state sviluppate altre forme di ponti ad arco che finirono per impiegare non soltano conci di pietra squadrata da bravi artigiani, ma anche conglomerato cementizio armato ordinario, prima, e precompresso, poi, ghisa, ferro e acciai ordinari e acciai ad alta resistenza legato. Alla ricerca del <genius loci> in una cittadina della Germania settentrionale, mi sono imbattuto in uno stupendo ponte ad arco ribassato in conci di pietra da taglio lavorati e posti in opera da muratori italiani che non poco finì per influenzare il filo rosso che, poi, condusse alla realizzazione di un edificio plurifunzionale (Banca, uffici,abitazioni) nel composto centro urbano locale.

Tradizionalmente per l' erezione di un ponte ad arco veniva approntato un ponteggio in legno sul quale, sino al compimento dell' opera, poggiava tutta la costruzione che, così, si trasformava in una struttura autoportante. Insomma, completato il ponteggio, s' incominciava con la costruzione del ponte collocando i conci accuratamenta tagliati l' uno accanto all' altro con il concio di pietra alla sommità a definire la cosiddetta „chiave di volta“, il tutto secondo le precise regole dell' arte e della tecnica via-via perfeziionatesi nel tempo e simbolicamente controllato dal maestro romano Vitruvio Pollione (ca. 84 a.C.), l' autore del noto trattato“ De architectura libri decem“, il cui esemplare, scoperto da Poggio Bracciolini nel monastero di St. Gallen, Svizzera, divenne il vademecum (quel „vai con me“ che come „vade retro“ Umberto Eco mise nella bocca di Salvatore che, attualizzato, potrebbe indicare la via mestra a cialtroni, parolieri mistici, politicanti, pepè e piripillè) dei pittori del tardo Medioevo, degli architetti del Rinascimento italiano, a partire dai suoi suoi protagonisti in studio ricerca, come Leon Battista Alberti e Francesco di Giorgio Martini, per finire alle geniali invenzioni dell' ingegnere svizzero Maillart ed alle coraggiose invenzioni spaziali dell' ingegnere-architetto spagnolo Siantiago Calatrava.

Ponti in muratura, pertanto, per i quali la Cina sin dal X Secolo del I Millennio d.C. Con il ponte ad arco ribassato di Poh Lam, il ponte ad arco ribassato della luce di 37 m, di Zhaozhou nella Fukia per l' attraversamento del “Fiume die Draghi“, il ponte ad arco ribassato „Anpin“ a sud-ovest di Quanzhou, donde Ponte di Zhuan, nella provincia del Sechuan, i cui 331 piloni a forma di una nave (l' idea dell' architetto e senatore Renzo Piano per il nuovo ponte-viadotto di Genova è di recentissima data!) attraversa un braccio di mare di 30 km etc., ha lasciato esempi di grande maestria.

Viene un ponte costruito in conglomerato cementizio armato ordinario, allora i punti di partenza sono le due spalle ancorate al suolo per diventare autoportante con il getto dell' ultimo segmento., senzo per questo poterlo ancora ritenere idoneo all' esercizio. In primo luogo vengono tolte le casseforme, poscia seguono i lavoro del corpo stradale. Soltanto e allorché sarà trascorsa la fase della stagionatura del c.c.a.c/pcp. E verificatane la solidità con prove di collaudo, il ponte potrà essere aperto al traffico, secondo l' uso previsto.

Accanto ai ponti ad arco classici, esistono i ponti ad arco, cosiddetti „ibrid“, nei quale le sollecitazioni di spinta vengono „assorbite“, oltreché dalle fondazioni, anche dalla carreggiata stradale collegata alle estrmità dell' arco e con funzione di tirante (fig.2). Occorre precisare che in questo caso la carreggiata non può essere eseguita in pietra (non resistente a solleitazioni di trazione), donde la definizione di ponte ad arco „ibrido“ e il ricorso, in alternativa, dal ponte in ghisa al ponte in ferro sino ai ponti in acciaio a media e alta resistenza (legato), dei quali l' architetto Renzo Piano non ha ancora specificato quale impiegherebbe per la ricostruzione del p.-v. „R.M.“ di Geneva, facendo sapere, invece, che a produrlo sarà l' Arcelor Mittal, che ha recentemente rilevato l' Ilva, e, inoltre, che: a. Il cantiere sarà un luogo di coesione e magia dove tutti lavorano assieme“, poiché “Genova non si è mai persa. Sarà un ponte (perché non ponte-viadotto non si resce ancora a capire. Ndr) più sottile che avrà la propria base sul polcevera. Quelli che ho prentato sono schizzi. Sono progetti ragionati (che fatica e miracolo! Ndr). Avrà una sua luminosità con riflettori che di giorno cattureranno la luce solare per poi fare luce (lunare, ndr) di notte. Il colore sarà bianco (vergine, ndr). E ancora, dixit e assicura l' architetto e senatore taciturno della Repubblica: „Costruiremo il ponte (non ancora ponte-viadotto, ndr) quanto prima (sulla base di quale incarico quel plurale maiestatis? Ndr.) ma non ci deve essere fretta (e, allora, perché da architetto che di concorsi internazionali di progettazione ne ha vinti tanti e di opere stupende, da senatore della Repubblica non s' è adoperato per sollecitare al malgoverno, nel rispetto e in ottemperanza delle indicazioni di INARSIND, Associazione di intesa sindacale di Ingegneri e Architetti, perplessa di fronte alla sua proposta progettuale „offerta“ al supergovernatore della Liguria, di indire almeno un concorso nazionale di progettazione – come si fa nella serie e composta Germania che l' havito da grande protagonista dell' Architettura – che, oltre a mettere a disposizione più proposte sulla base delle quali „decernere“ - lat.; ital.: decidere) quale la più „bell(issim)a“, per il signor Toti e che „piace“ a l Signor Bucci - , avrebbe coinvolto ingegneri e architetti italiani stimolando in tal guisa la creatività e la curiosità die giovani?). Sarà costruito come se fosse una nave (un „remember“ dei 331 piloni della „Zhuanbrücke“ di c.s.? Ndr.). Fatto di componenti che vanno messi assieme (diversamente come potrebbe reggersi un manu,- industrifattu del genere? Ndr). Genova sarà laboratorio d' Italia (esagerato, ma vchi vivrà vedrà! 0, invece, come la ricostruzione postsismica, collega Renzo Piano, della quale non sappiamo cosa è stato da Lei trasmesso ai giovani del G124 né la ragione per la quale l' iniziativa, e i suoi non visibili risultati nello specifico della ricostruzione, non siano stati portati e discussi nelle relavite Commissioni parlamentari di Camera e Senato e, infine, dibattute in Parlamento a camere separate? Ndr.). Sarà un ponte a 4 corsie da 3,75 m (previste di installazione installazione del sistema Tutor. Ndr.) più le corsie di emergenza (della larghezza di 3,00 m. Ndr.)“. Tutto secondo l' art. 2, Decreto Legislativo, 30 Aprile 1992, n.285.

In considerazione della caratteristica comportamentali dei ponti ad arco „ibridi“, è stato, allora, necessario il ricorso all' impiego dell' acciaio o conglomerato cementizio „precompresso“ con il vantaggioche le fondazioni non debbano resistere a forti sollecitazioni di spinta e, di conseguenza, è più agevole l' esecuzione alle loro estremità (spalle).

Acclarato che i ponti ad arco rappresentano il principio costruttivo contraddistinto dalla forma ad arco e dall' impossibilità di scorrimento alle loro estremità, si deduce che il controllo delle sollecitazione è più sicuro.

 

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