< weniger ist mehr >
(m
eno è più)
(L. Mies v. d. Rohe)

 

Italia, domani

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Al Signor Presidente della Repubblica

Sergio Mattarella-Buccellato-Rimi

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Al Signor presidente del Consiglio die Ministri

Prof. Mario Draghi

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Alla Signora Presidente della Commissione Europea

Dr. Ursula von der Leyen

Rue de la Loi / Wetstraat 200

1049 Brussel, Belgium

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Alla Signora Ministra della Giustizia

Prof.ssa Marta Cartabia

e per Lei al Capo-Gabinetto

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Al Signor Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione

Dr. Pietro Curzio

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Al Signor Procuratore Generale della Cassazione

Dr. Giovanni Salvi

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Al Signor Presidente uscente della Regione Sicilia

Nello Musumeci

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Al Signor Presidente uscente Assemblea Reg. le Sicilia

Gianfranco Miccichè

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Al Signor Presidente della Commissione d'inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicila

Claudio Fava

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Al Signor Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania

Viktor Elbling

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Per me il rapporto tra Italia e Germania è una questione di cuore,

anche perché sono convinto di questo rapporto per l' Europa.

Soprattutto in questi tempi drammatici dobbiamo essere uniti.

L' Europa è il nostro futuro comune.“

 

Questo pensiero toccante le onde hertziane del sentimento nazionale del Signor Ambasciatore Viktor Elbling, che ogni volta alla sua lettuta a me mozza il fiato, da una parte, e la vibrante odierna critica della Vicepresidente del Parlamento europeo, Katarina Barley (SPD), del portavoce die Verdi tedeschi Rasmus Andresen, e della politica liberale Nicola Beer, tutti membri del Parlamento europeo, al sostegno espresso al Signor Silvio Berlusconi dal Signor Manfred Weber, presidente della EVP (Partito Popolare Europeo), dall' altra, hanno richiamato alla mia memoria il commento del Times, intitolato <Gotico Italiano“, di Federico Sala dell ' 8 ottobre 2009 che testualmente riporto:

<Silvio Berlusconi ha gettato vergogna su sé stesso e sul suo paese con le sue buffonate sessuali e i suoi tentativi di evitare processi. Ora si deve dimettere>.

 

Per la cogente attualità del rivoltante tema e il rischio che questo il subdolo soggetto Silvio Berlusconi, la sua compagna e la sua schiera di disperati possano rimettere piede nel Parlamento italiano che nascerà dalla consultazione elettorale del 25 p.v., esorto i miei conterranei di Sicilia ad un sentito voto di protesta, oltreché nei loro riguardi, anche nei riguardi di tutti i reduci della trascorsa e fallimentare amministrazione regionale, soprattutto nelle persone dei Sigg. Sebastiano (Nello) Musumeci (Presidente della Regione) degli „avvocaticchi“ (nella scala: giuristi, avvocati, avvocaticchi e nullità) Marco Zambuto (Assessore Reg.le delle autonomie locali e della funzione pubblica), Marco Falcone (Assessore regionale delle infrastrutture e dell mobilità), Salvatore Cordaro (Assessore regionale del territorio e dell' ambiente) per essere venuti meno, come pars pro toto di tutti i predecessori, ai loro compiti e doveri di competenza, rispettivamente in relazione al mancato controllo sull' attività delle autonomie comunali e della funzione pubblica (Assessore Marco Zambuto), della cura del paesaggio naturale e urbani di Città e Comuni della Sicilia in ragione delle recenti emanazioni della <Nuova legge urbanistica> e del < Regolamento edilizio unico> della Regione Sicilia (Assessori Marco Falcone e Salvatore Cordaro), dell' istituzione di inutili e, pertanto, dispendiose istituzioni quali: l' Ufficio Speciale per la Progettazione, il Dipartimento regionale per l' Urbanistica, la conferma del Commissariato di Governo per il dissesto idrogeologico, assegnati - giammai nel rispetto di precise scelte di competenza e professionalità, bensì sulla perversa scelta di considerazioni di malapolitica-, a soggetti quali l' ingegner. Leonardo Santoro, l' architetto Calogero Biringheri e il chimico Maurizio Croce sulle cui attività si sollecita la Magistratura indagante (Procure della Repubblica presso le sedi die Trubunali della Sicilia) ad attivare una severissima e globale inchiesta giudiziaria estesa a tutto il territorio nazonale in ragione e forza dell' amputazione della L.U. n.1150/'42, sostituita da sedicenti, quanto insignificanti, leggi urbanistiche regionali, dell' assenza di rigorosi principi e dettati di Diritto urbanistico (Legge urbanistica „nazionale“ e Ordinamento „nazionale“ sull' uso dei suoli e dei lotti edificbili), Diritto edilizio „pubblico“ (Regolamenti edilizi „regionali“ e Statuti urbani), Diritto contrattuale e sull' Assegnazione e regolamento di appalto per i lavori di costruzione“, per i quali il riferimento, suffragato dalla cinquantennale attività professionale dello scrivente (architetto) nella Repubblica Federale di Germania, ai corrispondenti convoluti deve costituire una ferma conditio di imprerogabilità pel prossimo Esecutivo di Governo italiano.

 

All' uopo, avulso da ogni riferimento demagogico, si rimanda allo stralcio dell' intervista del 17. Dicembre2014, concessa dal Prof. Mario Draghi, al tempo ancora Presidente della EZB, al redattore del settimanale della Germani DIE ZEIT, Giovanni di Lorenzo. Un' intervista mai tradotta in italiano e messa a disposizione degli Italiani, chissà se per evadere il discorso „storico“ sull' Italia del Ventennio e, di questa, i ruoli svolti dal Duce, Benito Mussolini, e dal Ministro del Lavoro del Regno d' Italia, Alberto Beneduce (Caserta, 26 ottobre 1877 – Roma, 26 luglio 1944, fu un dirigente pubblico , economista, politico e accademico italiano, amministratore di importanti aziende statali nell' Italia liberale e fascista, amm. Re delegato dell' INA) nel contesto dell' istituzione dell' IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), fondato nel gennaio 1933 del quale Beneduce fu il primo presidente fino al 1939, e dell' attività svolta dal padre del Prof. Mario Draghi, Carlo.

 

 

 

Questi, originario di Padova, aveva lavorato per la Banca Centrale Italiana dal 1922, trasferendosi prima all' Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), e poi alla Banca Naz. Le del Lavoro (BNL).

 

Ecco uno stralcio dell' intervista:

 

D.

Lei ha una reputazione inequivocabile. L' ex boss di Fiat e Ferrari, Luca di Montezemolo, che con Lei ha frequentato la scuola a Roma, ha detto, Lei essere stato il più capace e serio: Mario, il più serio . . . Mario, lo studente modello.

 

R.

Ha esagerato. Non mi sono mai sentito il migliore, assolutamente no. Sono andato a scuola, poiché vi sono stato mandato.

 

D.

Può darsi che Lei ha più responsabilità di altri: Lei ha perduto suo padre quando aveva 15 anni e sua madre è morta poco dopo. All' improvviso s' è trovato ad essere un capofamiglia molto giovane.

 

R.

Ricorso di essere tornato a 16 anni con un amico da una vacanza che avevamo fatto insieme al mar. Tornava a casa e poteva fare quello che voleva. Io, invece, ho trovato un mucchio di lettere alle quali rispondere, bollette da pagare. Ma i giovani non pensano a cosasta succedendo loro e come reagire. Reagiscono e basta. Questo è importante, li salva dalla depressione, anche in circostanze difficili.

 

D.

Lei si è reso conto possibilmente anche molto presto dove risiedevano le sue possibilità di sopravvivenza. Ad esempio nel lavoto.

 

R.

La fede nel lavoro ci è stata inculcata dai nostri genitori. Mio padre diceva: il lavoro è la cosa più importante nella vita di una persona.

 

D.

Sembra una virtù molto tedesca.

 

R.

Molte persone lavorano duramente in tutto il mondo. Ma forse è stato influenzato dlla sua conoscenza della cultura tedesca. Il suo tedesco era buono quasi quanto l' italiano. Negli anni '30, mentre mio padre era responsabile del finanziamento die progetti energetici presso l' Istituto statale per la ricostruzione industriale, viaggiò molto in Germania per vedere cosa lì si stava facendo in questo ambito. Per inciso, a quel tempo – nato nel 1895 e sposato solo all' età di 52 anni -, non era raro, anche per le famiglie della classe media, essere educate a un sentimento di appartenenza allacultura europea che andava oltre i confini nazionali.

 

D.

Cos' altro Le ha dato?

R.

Quanto sia importante seguire le proprie convinzioni con un' azione coerente e, se necessario, con coraggio. Una volta mi ha raccontato che in una piazza di una città della Germania c' era un memoriale sul quale c' era scritto: Se hai perso i tuoi soldi, non perso nulla, poiché con un buon affare puoi riportarlo indietro. Se hai perso il tuo onore, hai perso molto; ma con un atto eroico puoi riportarlo indietro. Quando tu hai perso il coraggio, hai perso tutto.

 

. . .

 

Questo è il Prof. Mario Draghi che, ibernato e tenuto lontano dal Quirinale, ora viene restituito ad un' Italia che necessariamente deve cambiare percorso per poter sopravvivere e affronare con coscienza di causa e sapere le immani sfide di un futuro che continua a bussare alla sua porta.

 

Una restitutio ad integrum, intesa come guarigione completa di una malattia o ferita che ripristina la conditio intatta del corpo, non per semplice e, quasi formale, acclamazione, bensì collocata al centro di quella grande e agognata riforma istituzionale e costituzionale che deve porre il cittadino nel ruolo di protagonista della scelta diretta del „suo“ Capo dello Stato in quanto primus inter pares, in forza di un „partito politico“ forte di un „programma“ di grande e profonda ispirazione democratica e respiro sociale (possa essere il „Partito Socialista Repubblicano d' Italia“, per chi scrive, soltanto un intimo desiderio, quanto speranza!) nel contesto di una democrazia organica, corporativa e partecipativa nell' ordine, nel rigore, nella disciplina in una „grande“ Europa „dall' Atlantico agli Urali“.

 

Ancora una volta, consapevoli della sconfinata tradizione artistico-culturale della „nostra“ Italia, che siano un forte richiamo sentimentale, quanto un sentito riferimento alla „Sachlichkeit“ della „Grande“ Germania, a darci la speranza in una politica et moralis renovatio.

 

Da:

 

nicolo piro

Italienischer Mitbürger in Germania

 

Ahornstr. 27

D-48485 Neuenlirchen

 

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https://teorico.eu

www.facebook.com/nicolo.piro.50

 

 

 

 

 

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