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(L. Mies v. d. Rohe)

 

Italia: attentato alla città

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Germania) è un fine lavoro di osmosi tra il "giurista"(giammai l' avvocaticchio à la Falcone o à la Cordaro), il sociologo e il pianificatore urbano (quelli italiani sono semplicemente dei "panificatori" . . . urbani, i sigg. Trombino e Carta compresi), che consente all' urbanista di eleborare un serio progetto urbano dal valore di "urbanistica, beh. . . allora non s' è capito un bel nulla o capito che, quel che i vari Miceli e Monaco, rispettivamente vendono ai rincoglioniti architetti italianii e palermitani, e i vari Trombino, Carta et varia vendono come oro colato agli studenti, quel che è soltanto metallo di scarto, A mio debol parere c' è soltanto un modo per superare l' impasse: che gli studenti prendono il destino della città in mano, fischiandoli e pernacchiandoli quando entrano nelle aule universitarie per vomitare soltanto ignoranza e banalità. Cosa il signor Trombino pensa dell nuova legge urbanistica regionale sfoderata dalla mente malata del suo collega Carta è robaccia che interessa i due compari, oltre a dover interessare la magistratura penale e le istanze europee, considerata la latitanza di quelle italiane. Io mi chiedo, e chiedo loro, che senso ha parlar di PNRR di rigenerazione urbana, se non si è capaci di coniugare il concetto di "comparto edificatorio" con le tipologie edilizie di base del tessuto edilizio italiano: la casa urbana "a schiera" ("townhouse" nei Paesi anglosassoni e in Germania), la casa "a torre", latu sensu, e rischio sismico latente o incombente che dovrebbe, in sé, imporre il ricorso ai comparti edificatori, già saggiamente previsti dalle L.U. 1150/'42, nel contesto introduttivo e rivoluzionario, per quella stagione, del Piano Particolareggiato, regolarmente disatteso dalla disonestà della malapolitica e dall' asineria dilgata nelle Scuole di Architettura e Ingegneria italiane. Imposizione che dovrebbe consentire sensibili interventi di ricucitura e sostituzione del tessuto urbano denso esistente, proponendo tematiche di grande attualità - quali possono essere riduzione del consumo di suolo, rigenerazione del tessuto esistente orientato al risparmio energetico e housing sociale edificante-, non disgiunti dall' imperativo categorico di progettare e (ri)costruire case urbane "a schiera" che escludino muri contigui in comune. A voler essere esigenti il discorso sulla pianificazione urbana è da estendere all' ambito della ricostruzione urbana ed alla vergogna insita nel vomito al nome di "regolamento edilizio unico", mentre è in corso d' opera da parte del balbettante malgoverno e da unabulico legislatore, l' iniziativa di proporre un scheme nazionale di regolamento edilizio-tipo (da noi, in Germania, i seri e ordinati Regolamenti edilizi, nel ruolo di volano economico, sono tutti su scala regionale!) al fine di uniformare le procedure negli 8000 Comuni. Cosa dovrebbe sollecitare il sedicente regolamento edilizio unico della Regione a statuto tutto speciale Sicilia, se non il trattamanto a calcioni in culo dal palazzo dei Normanni a Piazza Politeama dei vari Musumè(ci), degli avvocaticchi Falcone e Cordaro, dei Miceli, Monaco e presidenti dei disordini di ingg., archh., geomm. e avv.? Il diritto di gradare dalla Germania loro in faccia, "v e r g o g n a", non me lo può togliere nessuno. Donde, ancora:

v e r g o g n a!

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Categoria: Urbatettura

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Rigenerazione urbana nel segno del Medioevo

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Approfondire lo studio dell' urbanistica medievale per salvare dal degrado i centri minori dell' Italia centro-insulare e ridare dignità alla dimora. È un compito difficile, ma non così difficile da affrontare con uno studio articolato che dall' urbanistica, intesa come costruzione della città, si estende alla tipicità delle tipologie residinziali medievali: la casa urbana „a schiera“ e la casa „a torre“ nel loro percorso di realizzazione, da una parte, e nelle loro innnumerevoli reinterpretazioni, dall' altra, per dare una risposta concretamente sociale alla richesta cogente di una casa nella città (come tale intendiamo anche la casa nei centri minori) che sia Bella, Economica e Sicura (la tipologia BES dello Studio PAA-PiroArchitektenAssoziierte, Germania), moderna e funzionale, tale da riscrivere e continuare il racconto meraviglioso che dall' oikos greca e dalla domus romana, le radici autentiche della città europea e connotato l' evolversi della città storica italiana.

 

L' urbanistica medievale, in uno con la Storia e la Teoria dell' Urbanistica e dell' Architettura, ci dà una mano per comprendere la natura dei nuclei urbani di nuova fondazione e dei loro schemi tipologici, delle trasformazioni territoriali da loro innestate e determinando l' evoluzione delle cità preesistenti.

 

Con la fine dell'Impero Romano e della "città romana", si concluse anche l'epoca dei "modelli" urbani del sistema regolare ad angolo retto e degli assi di riferimento, cardo e decumano, all' interno della città non più riscontrabili nelle città del Medioevo. La città medievale non è, pertanto, più basata su un unico piano. Piuttosto, si è sviluppato un paesaggio urbano molto omogeneo, che può essere suddiviso in fasi successive o epoche di sviluppo urbano.

 

Le città perdono le loro tradizionali funzioni amministrative e culturali pagane in termini di saccheggi e distruzioni militari come effetti della migrazione dei popoli, così come l'uso di antiche strutture come ponti di pietra, che trasformarono le metropoli originarie in insignificanti binari di raccordo. I punti di partenza per lo sviluppo della città nell' VIII e IX secolo furono da un lato le corti reali carolinge, che erano disposte lungo le rotte militari e commerciali dalle quali si formarono borghi e palazzi fortificati che servirono come basi per i re in viaggio.

 

Dobbiamo ricorrere alle varie fasi storiche della nascita dei nuovi insediamenti medievali e rifarci al VI e VII secolo, allorché furono fondate Comacchio e Ferrara per mano dell' Esarcato bizantino, in uno con i centri minori come Voghera dalla struttura a castrum per la difesa del territorio, e, nello stesso tempo mettere in rilievo la rarità del sorgere di centri nell' VIII secolo sotto il dominio longobardo, come Villanova (Modena).

 

Tra il X e l' XI secolo è per spinta della signoria la nascita dei insediamenti recintati ubicati in posizione sommitale, connotati da un limitato sviluppo dimensionale e regolarità d' impianto finalizzati all' antropizzazione ed al dominio e controllo del territorio, mentre è stato a partire del XII secolo, e marcatamente tra il XIII e il XIV secolo, il sorgere in Europa numerosi centri urbani di colonizzazione, allo scopo di popolare o ripopolare aree poco urbanizzate o emarginate durante i primi secoli dell' Alto medioevo, trattandosi preminentemente di aree di pianura , spesso impaludate di epoca romana esistenti sia fuori dell' Italia che nell' Italia centro-settentrionale.

 

Esemplari sono stati in Italia i nuovi insediamenti fiorentini dall' impianto a schema ortagonale con cinte murarie, attribuito ad Arnolfo da Cambio, delle terre nove, come Castelfranco, San Giovanni Valdarno (autentica lezione di urbanistica ineluttabilmente da recuperare), Terranuova, Bracciolini, con Firenzuola e Scarperia nel Mugello, a costituire un forte punto di riferimento per gli impianti insediativi dell' immediato fututro.

 

È in questa fase storica dello sviluppo urbano nel panorama italiano che ha luogo il dipanarsi meraviglioso del rosario di centri di nuova fondazione come Genova, Abenga, Siena, Lucca, Pisa, Volterra, Mantova, Bergamo, Brescia, Cremona, Piacenza, Treviso, Padova, Verona, Bologna, Novara, Vercelli, Asti. Ma in „questa“ italia si dorme o si vivacchia; si vegeta o si dissipano risorse economiche e intellettuali che dovrebbero essere impiegate per avviare un sentito risorgimento cilturale in grado di coinvolgere e trascinare Scuole di Architettura, giovani e opinione pubblica in un impetus mai più conosciuto dai tempi di un certo Fascismo degli Anni Trenta fino al suo tramonto a consegnarci una L.U. d' avanguardia, mortificata a pochi anni dopo il <battesimo del nulla> al credo democratico dall' avvento di disoneste leginne urbanistiche regionali prive di ogni intento culturale, l' ultima delle quali la sverognata <nuova legge urbanistica regionale> della Regione a statuto tutto speciale Sicilia, sottratta da un irresponsabile <ordinario di urbanistica>, ora sedicente assessore alla <Rigenerazione urbana, Sviluppo urbanistico della città policentrica e Mobilità sostenibile> nella Giunta comunale di Palermo, ad ogni senso della ragione e della cultura, il tutto all' interno della débâcle totale dell' istituto regionale e nel contesto di un degrado istituzionale, politico e morale dell' intero Paese, sconosciuto alle realtà delle democrazie occidentali e di Paesi come Cina, Giappone, Corea del Sud, Vietnam, etc.., che, sia pure nello stato cataplettico al quale è stata ridotta la coscienza nazionale, sia capace di esortarci e stimolarci ad avviare una crociata di moralizzazione capace di farci uscire da una paurosa condizione di ansima, liberare, in assenza di nostalgismi di maniera, i più alti sentimenti di orgoglio die quali siamo stati depredati con violenza e inganni.

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Una architettura delle immagini

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一个图像的架构

 

 

某种美学上的迷恋强烈地影响了战后对法西斯建筑的接受。多年来,电影制片人、摄影师以及作家、设计师和知识分子多次利用法西斯建筑的白色、几何切割的体量所带来的强烈的想象力和画面感,创造了大量的电影和图像资料。在这些情况下,建筑通常作为一个迷人的、抽象的和审美的背景。

 

尽管这种操纵在道德上是否合理仍是个问题,但在这一点上,我们只对这些图像对意大利社会的影响问题感兴趣。在这方面特别有趣的是英国建筑理论家尼尔-利奇的研究,他在20世纪90年代末评估了瓦尔特-本雅明在其时代条件下的理论。在他的《建筑的麻醉学》一书中,利奇从当前的 "图像霸权 "出发,评估了建筑中 "图像饱和 "21的影响。

 

作者所说的 "图像霸权 "是指在专业文献中广泛流传的一种观点,根据这种观点,在我们这个时代的全球化消费社会中,每个人都暴露在连续不间断的图像中。特别是,利奇将光鲜的建筑图像的扩散与对建筑的政治和社会意义的批判性距离的丧失联系起来,并将这种现象辩护为 "美学的陶醉""美学的陶醉 "这个关键词也可以用来描述战后媒体对法西斯建筑的迷恋。

 

早在1972年,费德里科-费里尼就将罗马EUR区的法西斯建筑描述为 "非常适合那些以制作图像为职业的人 "22,并强调了该区建筑的永恒和形而上的氛围。除了费里尼,自20世纪50年代以来,许多导演都为他们的电影选择了法西斯建筑:罗塞里尼、莫尼切利、德西卡、戈达尔、安东尼奥尼和贝托鲁奇,这只是最重要的例子。在他们的作品中,建筑失去了所有的政治内涵,因为--正如皮埃尔-保罗-帕索里尼在一部纪录片中所说--"除了一些外部特征外,这种建筑没有任何法西斯主义色彩"。法西斯建筑在电影和广告中的强烈存在本身不能被理解为去语境化过程的原因,但它无疑有利于法西斯建筑的美学化。

 

此外,自20世纪90年代以来,利用法西斯建筑美学的不再只是电影,而是越来越多的另一个文化学科--时尚。作为一个广泛的社会进程的一部分,Owen Hatherley称之为 "时尚产业的空间殖民化",时尚品牌不仅将现代建筑作为其企业形象的背景,同时还将其形象与主要的国际建筑师联系起来。作为他们支持恢复该国巨大的艺术和文化遗产的一部分,时尚界的大人物--例如阿玛尼、芬迪、普拉达和杰尼亚--对墨索里尼时代的建筑和艺术表现出特别的兴趣。时尚品牌的兴趣致力于法西斯建筑美学的出现,在它身上看到了一种所谓的意大利优雅的体现,在民族时尚和20世纪30年代建筑的白色体量中都有体现。

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Una architettura delle immagini

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An architecture of images

 

 

A certain aesthetic fascination has strongly influenced the reception of fascist architecture since the postwar period. Over the years, filmmakers, photographers, as well as writers, designers, and intellectuals have repeatedly used the strong imaginative and pictorial impact of the white, geometrically cut volumes of fascist architecture to create an impressive amount of film and image material. In these cases, architecture usually serves as a fascinating, abstract and aesthetic backdrop.

 

Although it remains questionable whether such manipulation can be ethically justified, at this point we are only interested in the question of the impact of these images on Italian society. Particularly interesting in this regard are the studies of British architectural theorist Neil Leach, who in the late 1990s evaluated Walter Benjamin's theory under the conditions of his time. In his book The Anaesthetics of Architecture, Leach starts from the current "hegemony of the image" to assess the effects of "image saturation "21 in architecture.

 

By the term "image hegemony," the author means a view prevalent in the specialist literature that in the globalized consumerist society of our time everyone is exposed to a continuous and uninterrupted succession of images. In particular, Leach linked the proliferation of glossy architectural images to the loss of an attitude of critical distance to the political and social meanings of architecture, defending this phenomenon as an "intoxication of aesthetics." The key word "intoxication of aesthetics" can also be used to describe the fascination with fascist architecture that has grown in the media from the postwar period to the present.

 

As early as 1972, Federico Fellini defined the fascist architecture of Rome's EUR district as "a place very suitable for those who have to produce images as a profession "22 and emphasized the timeless and metaphysical atmosphere of the district's buildings. In addition to Fellini, there are numerous directors who have chosen fascist architecture for their films since the 1950s: Rossellini, Monicelli, De Sica, Godard, Antonioni, and Bertolucci, to name the most important. In their works, the architecture lost all political connotations, because-as Pier Paolo Pasolini said in a documentary-there was "nothing fascist in this architecture, except for some external characteristics." The strong presence of fascist architecture in cinema and advertising cannot be understood in itself as the cause of the de-contextualization process, but it undoubtedly fostered the aestheticization of fascist architecture.

 

Moreover, since the 1990s, it is no longer only cinema that makes use of the aesthetics of fascist architecture, but increasingly another cultural discipline, fashion. As part of a broad social process that Owen Hatherley has called the "colonization of space by the fashion industry," fashion brands have not only used modern architecture as a backdrop for their corporate identity, but at the same time have linked their image to major international architects. As part of their support for the restoration of the country's boundless artistic and cultural heritage, the big names in fashion -- Armani, Fendi, Prada and Zegna, for example -- have shown a special interest in the architecture and art of the Mussolini era. The interest of fashion brands works toward the emergence of an aesthetic of fascist architecture that sees in it the embodiment of a supposed Italian elegance expressed both in national fashion and in the white volumes of 1930s architecture.

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La città compatta

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Компактный город: генезис, развитие и будущее

Написано Николо Пиро 01 августа 2022 года.

 

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 От греческого полиса и Magna Graecia, римского urbs и средневекового civitas до наших дней, в данном случае с грехами городских спекуляций, совершенных начиная с 18 века, видение будущего города формируется на основе утверждения "компактного города", Leipzig Charta 2007, но в "устойчивом" ключе, не подвергая сомнению компактность, которую не следует путать с плотностью в аспектах "смешанного" использования и поликратией или полифонией в ее превознесении в городе Вена. Устойчивое развитие понимается, по сути, как город коротких расстояний, где жители могут иметь все необходимое под рукой, добираясь до него пешком или на велосипеде.

Чтобы справиться с комплексным требованием быть плотнее, экологичнее и социальнее ("социальный город" был прочно закреплен в Законе/Кодексе о градостроительстве Федеративной Республики Германия), компактный город будущего после Ковида создает меньше трафика, минимизирует уровень шума и загрязнения, но также ставит вопрос о том, как справиться с воздействием климата в свете того, что город с небольшим количеством открытых пространств, с одной стороны, хуже компенсирует летнюю жару, а с другой - хуже справляется с обильными осадками. Именно здесь необходимо искать решения, которые могут быть эффективными при условии, что они будут приняты в нужное время, помня, что в прошлом города строились без учета естественной вентиляции, как древние греки проектировали свои города в Средиземноморье (Греция и Magna Graecia), чтобы достаточная вентиляция всегда была гарантированно учтена на этапах реорганизации, обновления и перепланировки, прибегая к научным и технологическим исследованиям для поддержки политических действий. Исследования, задачей которых, по сути, является развитие результатов и применение их на практике, отсюда трансдисциплинарность, при которой исследования и практика работают в унисон, как это происходит в Германии в отношении экспериментального строительства и интересных аспектов городского развития, выраженных в исследовательских проектах с акцентом на практическую реализацию на примере инновационных и авангардных институтов, таких как BBSR (Федеральный институт строительства, города и пространственных исследований) и Difu (Немецкий институт урбанистики) в Дортмунде, в едином мнении, что невозможно абстрагироваться от автомобиля и, следовательно, от концепции мобильности и движения, причем последнее рассматривается в целостном аспекте: от порога пешком, на велосипеде, общественном транспорте или автомобиле, как это практикуется в таких городах, как Копенгаген, Вена, Цюрих, а также в немецких городах, таких как Фрайбург, Карлсруэ, Тюбинген и Мюнстер, путем расширения строительства подземных парковок, доступных теперь не с помощью пандусов но, скорее, путем принятия вертикальных платформ и, таким образом, уступая поверхностное пространство зеленым зонам, для отдыха или для новых велосипедных дорожек, все решения, от которых Италия далека, между тем, из-за неоправданного отсутствия закона о градостроительстве и закона об общественном строительстве в связи с заменой эффективного и превосходного национального закона о градостроительстве № 1150. 1150 от 17 августа 1942 года, в котором императивно откладывалось использование Детального плана, который "предписывает", вместо Генерального нормативного плана, который "указывает" расположение видов использования (зонирование) на муниципальной территории.

 

 

 

Но есть еще одна концепция огромной важности, которая должна быть принята во внимание: это "устойчивость" европейского города в таких обстоятельствах, как преобразование и реконструкция, т.е. его способность реагировать на экстремальные климатические условия, где уже способность реагировать на экстремальные климатические условия является аспектом адаптивности, при условии, однако, что городская и инфраструктурная перестройка осуществляется, чтобы быть организованной в меньшие, децентрализованные сети, чтобы в случае неисправностей, функциональность всей системы не могла быть поставлена под угрозу. Это стало бы важным первым шагом в направлении повышения адаптивности и способности к обучению. Кроме того, необходимо следить за внутренним развитием города, уделяя особое внимание определению правовых рамочных условий, чтобы гарантировать оптимальное развитие внутригородских кварталов в двух аспектах: право планировать и строить в гармонии с защитой окружающей среды, когда речь идет о шуме и загрязнении воздуха, не упуская из виду возрождение пригородов, чтобы избежать эффекта

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La città compatta

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紧凑型城市:起源、发展和未来

作者:Nicolò Piro 202281日。

从希腊的polisMagna Graecia,到罗马的urbs和中世纪的civitas,一直到今天,在这种情况下,随着18世纪以来城市投机的罪恶,城市的未来愿景是由 "紧凑城市 "的宣言所塑造的。2007年莱比锡图表,但在一个 "可持续 "的关键,没有质疑紧凑性不被混淆的 "混合 "使用方面的密度和多音或复调在维也纳市的高涨。可持续发展本质上被理解为一个短距离的城市,居民可以通过步行或骑自行车获得他们需要的东西。

 

为了应对更密集、更环保和更社会化的复杂要求("社会化城市 "已被牢牢固定在德意志联邦共和国的城市规划法/法典中),后科维德时代的紧凑型城市会产生更少的交通,将噪音和污染的产生降到最低,但也提出了如何应对气候影响的问题,因为一个开放空间少的城市一方面无法补偿夏季的高温,另一方面也无法应对强降雨。那么在这里,人们必须去寻找能够有效的解决方案,只要能够在正确的时间采取这些措施,记住过去城市的建设没有考虑到自然通风的方式,古希腊人在地中海(希腊和马格纳格拉西亚)设计他们的城市,所以在重组、翻新和重新布局的阶段,通过诉诸科学和技术研究来支持政治行动,始终保证考虑到充分的通风。研究的任务主要是发展所取得的成果并将其应用于实践,因此,跨学科的研究和实践是统一的,就像德国的实验性建筑和城市发展的有趣方面一样,在研究项目中表达了对创新和前卫机构的例子的实际执行的关注。如BBSR(联邦建筑、城市和空间研究所)和多特蒙德的Difu(德国城市规划研究所),他们一致认为不可能抽象化汽车,因此也不可能抽象化流动和交通的概念,后者是在整体方面考虑的。从家门口步行、骑自行车、乘坐公共交通或汽车,如哥本哈根、维也纳、苏黎世等城市以及弗赖堡、卡尔斯鲁厄、图宾根和明斯特等德国城市的做法,加强地下停车场的建设,不再使用坡道进入。而是通过采用垂直平台,从而将表面空间让给绿地,用于娱乐或新的自行车道,所有的解决方案都与意大利相去甚远,在此期间,由于城市规划法和公共建筑法在替换高效和优秀的国家城市规划法方面毫无道理的缺失。 1150 1942817日,该决议强调推迟使用详细计划,该计划 "规定",而不是一般管理计划,该计划 "指出 "市政领土上的使用位置(分区)。

 

但是,还有一个非常重要的概念必须得到适当的考虑:欧洲城市的 "复原力",在改建和翻新等情况下,即它对极端气候条件的反应能力,对极端气候条件的反应能力已经是适应性的一个方面,但是,只要进行城市和基础设施的重新设计,将其组织在较小的、分散的网络中,以便在发生故障时,整个系统的功能不会受到威胁。这将是朝着更好的适应性和学习能力方向迈出的重要第一步。此外,当务之急是关注城市的内部发展,重点是界定法律 "框架 "

紧凑型城市:起源、发展和未来

作者:Nicolò Piro 202281日。

从希腊的polisMagna Graecia,到罗马的urbs和中世纪的civitas,一直到今天,在这种情况下,随着18世纪以来城市投机的罪恶,城市的未来愿景是由 "紧凑城市 "的宣言所塑造的。2007年莱比锡图表,但在一个 "可持续 "的关键,没有质疑紧凑性不被混淆的 "混合 "使用方面的密度和多音或复调在维也纳市的高涨。可持续发展本质上被理解为一个短距离的城市,居民可以通过步行或骑自行车获得他们需要的东西。

 

为了应对更密集、更环保和更社会化的复杂要求("社会化城市 "已被牢牢固定在德意志联邦共和国的城市规划法/法典中),后科维德时代的紧凑型城市会产生更少的交通,将噪音和污染的产生降到最低,但也提出了如何应对气候影响的问题,因为一个开放空间少的城市一方面无法补偿夏季的高温,另一方面也无法应对强降雨。那么在这里,人们必须去寻找能够有效的解决方案,只要能够在正确的时间采取这些措施,记住过去城市的建设没有考虑到自然通风的方式,古希腊人在地中海(希腊和马格纳格拉西亚)设计他们的城市,所以在重组、翻新和重新布局的阶段,通过诉诸科学和技术研究来支持政治行动,始终保证考虑到充分的通风。研究的任务主要是发展所取得的成果并将其应用于实践,因此,跨学科的研究和实践是统一的,就像德国的实验性建筑和城市发展的有趣方面一样,在研究项目中表达了对创新和前卫机构的例子的实际执行的关注。如BBSR(联邦建筑、城市和空间研究所)和多特蒙德的Difu(德国城市规划研究所),他们一致认为不可能抽象化汽车,因此也不可能抽象化流动和交通的概念,后者是在整体方面考虑的。从家门口步行、骑自行车、乘坐公共交通或汽车,如哥本哈根、维也纳、苏黎世等城市以及弗赖堡、卡尔斯鲁厄、图宾根和明斯特等德国城市的做法,加强地下停车场的建设,不再使用坡道进入。而是通过采用垂直平台,从而将表面空间让给绿地,用于娱乐或新的自行车道,所有的解决方案都与意大利相去甚远,在此期间,由于城市规划法和公共建筑法在替换高效和优秀的国家城市规划法方面毫无道理的缺失。 1150 1942817日,该决议强调推迟使用详细计划,该计划 "规定",而不是一般管理计划,该计划 "指出 "市政领土上的使用位置(分区)。

 

但是,还有一个非常重要的概念必须得到适当的考虑:欧洲城市的 "复原力",在改建和翻新等情况下,即它对极端气候条件的反应能力,对极端气候条件的反应能力已经是适应性的一个方面,但是,只要进行城市和基础设施的重新设计,将其组织在较小的、分散的网络中,以便在发生故障时,整个系统的功能不会受到威胁。这将是朝着更好的适应性和学习能力方向迈出的重要第一步。此外,当务之急是关注城市的内部发展,重点是界定法律 "框架 "

紧凑型城市:起源、发展和未来

作者:Nicolò Piro 202281日。

从希腊的polisMagna Graecia,到罗马的urbs和中世纪的civitas,一直到今天,在这种情况下,随着18世纪以来城市投机的罪恶,城市的未来愿景是由 "紧凑城市 "的宣言所塑造的。2007年莱比锡图表,但在一个 "可持续 "的关键,没有质疑紧凑性不被混淆的 "混合 "使用方面的密度和多音或复调在维也纳市的高涨。可持续发展本质上被理解为一个短距离的城市,居民可以通过步行或骑自行车获得他们需要的东西。

 

为了应对更密集、更环保和更社会化的复杂要求("社会化城市 "已被牢牢固定在德意志联邦共和国的城市规划法/法典中),后科维德时代的紧凑型城市会产生更少的交通,将噪音和污染的产生降到最低,但也提出了如何应对气候影响的问题,因为一个开放空间少的城市一方面无法补偿夏季的高温,另一方面也无法应对强降雨。那么在这里,人们必须去寻找能够有效的解决方案,只要能够在正确的时间采取这些措施,记住过去城市的建设没有考虑到自然通风的方式,古希腊人在地中海(希腊和马格纳格拉西亚)设计他们的城市,所以在重组、翻新和重新布局的阶段,通过诉诸科学和技术研究来支持政治行动,始终保证考虑到充分的通风。研究的任务主要是发展所取得的成果并将其应用于实践,因此,跨学科的研究和实践是统一的,就像德国的实验性建筑和城市发展的有趣方面一样,在研究项目中表达了对创新和前卫机构的例子的实际执行的关注。如BBSR(联邦建筑、城市和空间研究所)和多特蒙德的Difu(德国城市规划研究所),他们一致认为不可能抽象化汽车,因此也不可能抽象化流动和交通的概念,后者是在整体方面考虑的。从家门口步行、骑自行车、乘坐公共交通或汽车,如哥本哈根、维也纳、苏黎世等城市以及弗赖堡、卡尔斯鲁厄、图宾根和明斯特等德国城市的做法,加强地下停车场的建设,不再使用坡道进入。而是通过采用垂直平台,从而将表面空间让给绿地,用于娱乐或新的自行车道,所有的解决方案都与意大利相去甚远,在此期间,由于城市规划法和公共建筑法在替换高效和优秀的国家城市规划法方面毫无道理的缺失。 1150 1942817日,该决议强调推迟使用详细计划,该计划 "规定",而不是一般管理计划,该计划 "指出 "市政领土上的使用位置(分区)。

 

但是,还有一个非常重要的概念必须得到适当的考虑:欧洲城市的 "复原力",在改建和翻新等情况下,即它对极端气候条件的反应能力,对极端气候条件的反应能力已经是适应性的一个方面,但是,只要进行城市和基础设施的重新设计,将其组织在较小的、分散的网络中,以便在发生故障时,整个系统的功能不会受到威胁。这将是朝着更好的适应性和学习能力方向迈出的重要第一步。此外,当务之急是关注城市的内部发展,重点是界定法律 "框架 "

紧凑型城市:起源、发展和未来

作者:Nicolò Piro 202281日。

从希腊的polisMagna Graecia,到罗马的urbs和中世纪的civitas,一直到今天,在这种情况下,随着18世纪以来城市投机的罪恶,城市的未来愿景是由 "紧凑城市 "的宣言所塑造的。2007年莱比锡图表,但在一个 "可持续 "的关键,没有质疑紧凑性不被混淆的 "混合 "使用方面的密度和多音或复调在维也纳市的高涨。可持续发展本质上被理解为一个短距离的城市,居民可以通过步行或骑自行车获得他们需要的东西。

 

为了应对更密集、更环保和更社会化的复杂要求("社会化城市 "已被牢牢固定在德意志联邦共和国的城市规划法/法典中),后科维德时代的紧凑型城市会产生更少的交通,将噪音和污染的产生降到最低,但也提出了如何应对气候影响的问题,因为一个开放空间少的城市一方面无法补偿夏季的高温,另一方面也无法应对强降雨。那么在这里,人们必须去寻找能够有效的解决方案,只要能够在正确的时间采取这些措施,记住过去城市的建设没有考虑到自然通风的方式,古希腊人在地中海(希腊和马格纳格拉西亚)设计他们的城市,所以在重组、翻新和重新布局的阶段,通过诉诸科学和技术研究来支持政治行动,始终保证考虑到充分的通风。研究的任务主要是发展所取得的成果并将其应用于实践,因此,跨学科的研究和实践是统一的,就像德国的实验性建筑和城市发展的有趣方面一样,在研究项目中表达了对创新和前卫机构的例子的实际执行的关注。如BBSR(联邦建筑、城市和空间研究所)和多特蒙德的Difu(德国城市规划研究所),他们一致认为不可能抽象化汽车,因此也不可能抽象化流动和交通的概念,后者是在整体方面考虑的。从家门口步行、骑自行车、乘坐公共交通或汽车,如哥本哈根、维也纳、苏黎世等城市以及弗赖堡、卡尔斯鲁厄、图宾根和明斯特等德国城市的做法,加强地下停车场的建设,不再使用坡道进入。而是通过采用垂直平台,从而将表面空间让给绿地,用于娱乐或新的自行车道,所有的解决方案都与意大利相去甚远,在此期间,由于城市规划法和公共建筑法在替换高效和优秀的国家城市规划法方面毫无道理的缺失。 1150 1942817日,该决议强调推迟使用详细计划,该计划 "规定",而不是一般管理计划,该计划 "指出 "市政领土上的使用位置(分区)。

 

但是,还有一个非常重要的概念必须得到适当的考虑:欧洲城市的 "复原力",在改建和翻新等情况下,即它对极端气候条件的反应能力,对极端气候条件的反应能力已经是适应性的一个方面,但是,只要进行城市和基础设施的重新设计,将其组织在较小的、分散的网络中,以便在发生故障时,整个系统的功能不会受到威胁。这将是朝着更好的适应性和学习能力方向迈出的重要第一步。此外,当务之急是关注城市的内部发展,重点是界定法律 "框架 "条件,以保证城市内部街区在规划和建设的权利与保护环境这两个方面的最佳发展,当涉及到噪音和空气污染时,永远不要忽视郊区的再生,以避免法国效应(社会隔

条件,以保证城市内部街区在规划和建设的权利与保护环境这两个方面的最佳发展,当涉及到噪音和空气污染时,永远不要忽视郊区的再生,以避免法国效应(社会隔

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La città | L' urbatettura | L' energia

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I problemi energetici attualmente dominano l'edilizia urbana e di solito sono visti come un compito puramente ingegneristico correlato al singolo edificio. Inoltre sovente vengono trascurate le potenzialità di soluzioni e design del quartiere e del contesto urbano. Tuttavia per realizzare effettivamente la transizione energetica e promuovere unp sviluppo sostenibile nelle nostre città e quindi nel modo di vivere, è necessaria una riflessione globale. Il quartiere è un ambito di azione adeguato, ppiché è lì che la complessità della città e la questione della responsabilità che essa mpone si riflettono su una scala gestibile e risolvibile. Inoltre, alla scala di quartiere c'è tanto di quel potenziale necessario a ridurre i consumi energetici e ad aumentare l'uso delle energie rinnovabili.

 

Per risolvere l'aspetto energetico alla scala di quartiere e integrare l'adeguamento qualitativo sia dell'edificio che dell'intero quartiere, è necessaria la ricerca di un “modello”. Un modello in grado di considerare la transizione energetica come una componente dei compiti architettonici e urbanistici e in tal guisa d' interpretare la questione energetica come un catalizzatore per l'ulteriore sviluppo urbano. È una cogente questione della quale i dipartimenti universitari di competenza.dovrebbero tenere in debito conto e conseguentemente includere - come altrimenti accade in molte università e politecnici in Germania, dove vengono concepiti concetti energetico-spaziali a definire una metodica per l'integrazione delle questioni energetiche in uno sviluppo integrale del quartiere.

 

Un primo passo potrebbe essere la commistione di destinazioni d'uso, come abitare, svago, lavoro e consumo, in modo che i quertieri possano essere percepiti come luoghi di vivacità. Oggi lo sviluppo dei quartieri misti rappresenta una sfida del tutto particolare. È urgente ampliare le aree residenziali per includervi altri usi: in questo senso le moderne strutture commerciali non costituiscono solitamente più un handicap per la vita urbana, al contrario: migliorano l'offerta di approviggionamento, oltre a creare nuove occasioni di lavoro nelle immediate vicinanze dell'area residenziale facendone parte della vita e della reltà quotidiana. Ciò comporta un ridotto volume di traffico, un fabbisogno energetico costante e la possibilità di utilizzare l'energia in eccesso proveniente dalle aree commerciali.

 

Inoltre impellente si impone l' urgenza d' integrazione delle aree commerciali e industriali (del tipo leggero) con la residenza ida trasformarle in quartieri con nuove qualità. Anche in questo caso valgono i vantaggi del mix, quali la riduzione del traffico e un migliore utilizzo dell'energia in eccesso. “Densità” dovrebbe essere la parola magica, poiché la <città europea> nella siamo cresciuti, viviaamo e dobbiamo continuare a vivere, ha bisogno di densità come generatrice “urbanità e vitalità”, aspetto che allo stesso tempo significhi brevi distanze e meno traffico.

La densità riduce, inoltre, il fabbisogno di risorse per l'infrastruttura tecnica, oltre a consentire una maggiore efficienza energetica.

 

Con l'aumento della densità d'uso del patrimonio edilizio esistente si registrano notevoli riserve d'uso che consentono nuovi usi e quindi incidono positivamente sullo sviluppo dei quartieri. Inoltre, l' edificazione di lotti liberi (interstizi urbani), in uno con la densificazione degli spazi urbani e la soprelevazione di piani o l'ampliamento di edifici esistenti consente un migliore sfruttamento delle infrastrutture tecniche (Reti idriche, fognanti, telefoniche e telematiche, etc., e sociali (case per anziani, asili, bibliotech, club's, etc.) esistenti. Ma c'è un altro aspetto da considerare ed è quello relativo ad un uso mirato della luce e del sole, poiché l'uso architettonico della luce diurna non solo riduce i consumi energetici, ma ha anche effetti positivi sul benessere dei residenti.

 

Ragionando è agevole constatare una molteplicità delle possibilità di ottimizzazione e tra queste non va trascurato il miglioramento della riflessione del calore delle superfici orizzontali urbane, poiché le superfici luminose riducono la necessità di luce artificiale negli spazi pubblici urbani e negli edifici, nonché la maggior richiesta di raffrescamento estivo, se consideriamo gli aspetti letali dei mutamenti climatici già consolidatisi. Regolare, pertanto, l' intensità della luce diurna e l'ombreggiatura attraverso il ricorso a particolari vegetazioni urbane (donde un ricorso senza limiti ad architetti paesaggisti), contribuiscono in modo significativo alla protezione dal caldo estivo degli spazi urbani e degli edifici.

 

Particolare attenzione dovrebbe essere prestata al potenziamento dei sistemi energetici, poiché, come come nella logica delle cose, aumentare l'efficienza nell'uso dell'energia non è solo un compito puramente tecnico. Piuttosto, pone grandi sfide di progettazione. I necessari adeguamenti tecnici risulterebbero socialmente più accettabili soltanto se risolti n maniera adeguata a sostegno di un uso diverso e più razionale dell'energia.

 

Una nuova prassi progettuale a beneficio di nuove forme di composizione architettonica significherebbe consegnare alle facciate degli edifici ben altre pontezialità progettuali in termini di valori di isolamento termico, agevolando così l'integrazione dei sistemi di energia rigenerativa. La produzione di energie rigenerative, come quelle eolica e solare, spesso intesa come un compito puramente tecnico, assume di conseguenza un carattere di pusvalore. In un futuro che spinge deve, pertanto, essere ancora più rilevante una „intelligente“ integrazione di tali tecnologie nella città e nel paesaggio. Impiegate in modo sensibile in termini di design, possono aprire a nuove ipotesi di approvvigionamento energetico più rispettoso dell'ambiente.

 

A ciò potrebbe contribuire una sensibile integrazione architettonica dei sistemi energetici planari, poiché i sistemi solari, come collettori, sistemi fotovoltaici, dispositivi di protezione solare o elementi di direzione della luce, richiedono un'integrazione creativamente più sensibile e contenuta nell'involucro dell'edificio. Un 'integrazione che consente il risparmio di spazio aggiuntivo, ma anche di sinergie, come, ad esempio, una connessione con l'involucro dell'edificio e/o la protezione solare, aumentando conseguntemente la durata di tali sistemi.

 

Pertanto la raccomandazione del all' impiego di nuovi sistemi energetici rispettosi paesaggio urbano nella considerazione che i nuovi componenti di sistema di un approvvigionamento energetico sostenibile, come reti di riscaldamento, sistemi geotermici, fotovoltaici e altri sistemi di energia rigenerativa -, cambieranno sensibilmente l'immagine della città, in genere, e della città storica europea, in particolare. In conclusione, sistemi energetici da non intendere soltanto come elementi tecnici, bensì, e/o soprattutto, un multiplicatore di benessere estetico e funzionale nella vita del quartiere e, latu sensu, della città.

 

In ispecie se si tratta della <città europea>

 

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Palermo: "mon amour"

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Intanto incominciamo a fare qualclche pensierino su questi concetti nel contesto generale di: Sviluppo, Pianificazione urbana, Traffico e Trasporti.
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Gestione del traffico
 
La gestione del traffico fa parte della telematica del traffico. Dal punto di vista del gestore di un sistema di traffico, si occupa del miglioramento dei flussi di traffico nell'ambito delle infrastrutture strutturali del traffico esistenti e degli impianti di traffico.
 
Di norma, la gestione del traffico è di casa nel reparto operativo del rispettivo mezzo di trasporto. Nel caso della manutenzione stradale si tratta dei centri di controllo dei sistemi di controllo del traffico e dei controlli in galleria, nei comuni i centri di controllo del traffico, nel caso delle aziende di trasporto pubblico, i centri dei sistemi di controllo operativo computerizzato e dei controlli di rete (interlocking) degli operatori dell'infrastruttura ferroviaria.
 
La gestione del traffico utilizza la moderna tecnologia digitale per raggiungere i propri obiettivi e si basa sui seguenti sottosistemi: 1. Sistemi di sensori per il monitoraggio del traffico Reti di segnalazione di eventi (cantieri, eventi) basate sulla percezione degli organi del vettore o delle procedure ufficiali Sistemi di trasmissione per la comunicazione tra campo e centrale; 2. Dispositivi di controllo per il controllo del flusso del traffico (controllo del traffico); 3. Strutture informative per guidare i flussi di mobilità attraverso informazioni mirate per gli utenti della strada (gestione del traffico); 4. Centri di controllo per monitorare la situazione attuale del traffico, derivare le misure necessarie, attivare i sistemi di guida e controllo e coordinarsi con le altre modalità di trasporto. Le seguenti strutture devono essere gestite nei centri di controllo: Modelli di traffico per l'interpolazione e la previsione dell'andamento del traffico e per la valutazione delle strategie; 5. Archivi di dati per il riconoscimento di modelli comportamentali e relazioni causali; 6. Sistemi di gestione delle strategie per attivare, coordinare e sincronizzare le strategie predefinite.

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Palermo o della . . .

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. . . . <città intelligente>, per neutralizzare le iniziative e i propositi idioti dei neo-assessori Salvatore Orlando e Maurizio Carta, e animare gli studenti della Facoltà di Architettura a scendere in piazza per far sentire la loro voce di protesta e cambiamento.
 
, , ,
 
In un momento in cui il benessere e l'ecologia sono al centro del dibattito è auspicabile che edifici possano anche diventare più facili da vivere e sostenibili. Ma come si può fare se non affidarsi alla ragione e concedendo fiducia allo Smart Building e, di questo, ad una delle sue creature, lo IoT. L' acronimo, che si è già affermato nell'uso comune e sta per Internet of Things (o Internet of Things).
 
Si riferisce a tutti gli oggetti fisici che possono essere collegati a Internet e collegati in rete tra loro. In questo modo è possibile, ad esempio, accendere e spegnere una lampadina collegata o cambiarne il colore solo con il suono della voce. Tuttavia, lo IoT non si limita all'hardware, ma include anche la connettività (trasmissione dei dati) e il software (analisi dei dati). L'idea alla base dell'IoT è quella di colmare il divario tra il mondo virtuale e quello reale con l'obiettivo di rendere la nostra vita quotidiana più facile o addirittura migliore.
 
Lo IoT è un universo dai possibili utilizzi pressoché infiniti, in cui secondo un recente report di IoT Analytics ci sono già 11,3 miliardi di dispositivi connessi di ogni tipo nel mondo. Si prevede che questo numero aumenterà a oltre 27 miliardi di dispositivi entro il 2025. Ma non solo il grande pubblico ha scoperto l'Internet delle cose da solo. Vari settori economici lo utilizzano per posizionarsi meglio. Questo vale anche per il settore edile, che dai primi anni 2000 ha conosciuto uno sviluppo rivoluzionario verso gli edifici intelligenti, ovvero verso gli “edifici intelligenti”. Attraverso l'uso combinato di IoT, AI (intelligenza artificiale) e big data, gli edifici sono diventati più flessibili, rispettosi dell'ambiente e più sicuri. E la gamma di possibilità è quasi illimitata!
 
Prendiamo come esempio il tema dell'energia: secondo il Building Energy Act, nessun edificio può essere costruito nel settore commerciale o privato se non soddisfa determinati requisiti energetici minimi. Pertanto, gli edifici in cui viene utilizzato IoT sono dotati di sensori in grado di monitorare e regolare la temperatura in particolare negli ambienti. Insomma utilizzando IoT, i dispositivi in ​​loco raccolgono e analizzano i dati rilevanti. Ciò consente quindi a un'intelligenza artificiale di controllare il consumo di elettricità (ad es. in base all'occupazione della stanza) e di conseguenza anche la manutenzione dell'impianto di riscaldamento e condizionamento.
 
Tali sistemi sono così affidabili che un rapporto pubblicato da Transforma Insights e 6GWorld's prevede che le soluzioni IoT ridurranno il consumo energetico di oltre 1,6 petawattora (PWh) entro il 2030. È abbastanza per alimentare circa 5 milioni di case negli Stati Uniti per un anno. C'è ancora molta strada da fare dagli edifici intelligenti alle città intelligenti Questi dati promettenti aprono la strada alle cosiddette città intelligenti. Si tratta di città fantascientifiche progettate esclusivamente per migliorare la qualità della vita degli abitanti attraverso una maggiore adattabilità ed efficienza. Ma c'è ancora tanta strada da fare. Anche se alcuni edifici, come il Cube a Berlino, The Edge ad Amsterdam o, più recentemente, il Tour Alto a La Défense, sono diventati il ​​punto di riferimento per gli edifici intelligenti, c'è da dire che non sono rappresentativi della maggior parte degli edifici o di ciò che è realizzabile per un edificio medio negli anni a venire.
 
Secondo IoT Analytics, il 58% degli edifici residenziali commerciali su larga scala in tutto il mondo dispone di un'infrastruttura tecnologica che consente un'ulteriore digitalizzazione. Di questo 58%, tuttavia, solo il 36% è già dotato di sistemi di gestione dell'edificio e ha digitalizzato diverse parti dell'edificio, ad esempio con soluzioni di accesso. Tuttavia, gli analisti presumono che l'edificio intelligente sarà la norma in futuro se le persone non solo vogliono consumare meno, ma anche meglio. Ma come si suol dire: la pazienza è la madre di tutte le virtù.
 
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Diciamocelo con tutta la modestia del caso: con questa Giunta municipale, Palermo è destinataa piombare negli abissi del più alto medioevo "moderno" siciliano per incontravi "questa" italia in attesa spamosdica della postfascista (e, meno male, che tale è per non creare zone d' ombra intorno ad un crescendo sentito anelito di SocialFascismo) Giorgia Meloni e della sua consorteria di disperacidos per risalire in superficie.
 
Tutti vi hanno contribuito e tutti portano i nomi di: "pepè e piripillè".

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Palermo: per una città "altra"

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Si rendano conto, il Signor Tantillo e il Prof. Lagalla, che la sedicente <città metropolitana> à l' italiana s' è rivelata un flop, un carrozzone con un' anima vagabonda in un corpo malato. Blufi, Fasanò, Bompietro, le Petralie e giù di lì, Castelbuono sino a Cefalù, satellitini lontani 100 e + km dal mostro <città metropolitana> Palermo! In Germania, luce e orientamento d' Europa e fonte di saggezza, una gestione su grande scala del <sistema> ha trovato il solido assetto istituzionale nell' istituzione dei <Comprensori di Comuni> (Landkreise) - nel contesto generale dell' assetto istuzionale in Bund (Stato Federale), Laender (Regioni), Lankreise (Comprensori), Gemeinden (Comuni), con l' ancoraggio dei <Distretti Amministrativi> (Regierungsbezirke), competenti per il numero dei Compensori (e Comuni) loro assegnati e in funzione di ponte efficiente tra l' Amministrazione regionale e i Comprensori, ai quali nulla sfugge in termini di controllo e lubrificazione della complessa macchina amministrativa.
 
Giammai il caos imperante in "questa" italia senza timoniere dal 25 aprile 1945, il proliferare inarrestabile di mezzepugnette in Regioni, Prefetture (ancora!), Province (ancora!) e Comuni, fabbriche, tutte, di parassitismo, inefficienza, debito pubblico, sperperi sfrenati, di risorse da PNRR, sotttratte ad ogni forma di elementare controllo, il tutto nel silenzio disonesto (già portato a conoscenza delle istanze europee) della Magistratura indagante.
 
Che il Signor Tantillo si dia almeno una parvenza di serietà tracciando, con l' apporto di consulenti, soprattutto esterni, un programma che sia <piano d' azione>, abbandonando il perverso contesto della <città metropolitana> ed oscurando sul nascere le fandonie urbanisticheggianti dell' assessore Maurizio Carta sulla sedicente "città policentrica>, o chissà sulla Smart City, versus: a. La fine della "zonizzazione della città" che continua ad imporre l' uso dell' auto e, b. Pro quartieri nella totale indipendenza dotati di tutti i servizi, edifici "BES" (belli, economici, sicuri), un modello elaborato in Germania da PiroArchitektenAssoziirte, esercizi commerciali, uffici integrati negli edifici, il tutto finalizzato ad abbattere (o mitigare) traffico ed inquinamento, con ricadute positive su socialità, sicurezza e vivibilità degli spazi urbani all' insegna di quartieri intesi come autentici luoghi di aggregazione e soglia valicabile verso: c. La <città dei 15 minuti>, pensata dall' urbanista franco-colombiano della Sorbona, Carlos Moreno; d. La <città intelligente> dal traffico automobilistico urbano affidato all' attivazione dell' <onda verde> nella regolazione dei semafori, monitorizzata da una efficiente <centrale del traffico>, sino, e. Alla <città olistica> nella quale la città è vista come sintesi e luogo di aggregazione socio-culturale, economica e commerciale e, soprattutto, come <ecosistema>soggettivizzata da biodiversità e dialogo con la natura, in una visione cosmica capace di coinvolgere, oltre ad architetti, urbanisti, ingegneri del traffico, anche figure professionali come sociologi, psicologi, pneumologi, tecnologi e biologi, antropologi ambientali, etc., in grado di elaborare modelli alternativi con al centro la città come <catalizzatore>, capace di attivare mutamenti e reazioni nell' opinione pubblica e, pertanto, consegnare valore alla sfera antropologica del vivero "altro" a garanzia di un' alta qualità della vita.

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Comune di Palermo

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buttanissima.it | 05.08.2022

 

Tantillo nuovo presidente del Consiglio

Palermo. Il forzista eletto presidente del Consiglio comunale nonostante le tensioni con FdI

Paolo Mandarà



Con 32 voti Giulio Tantillo, di Forza Italia, è stato eletto presidente del Consiglio comunale di Palermo. Esponente di lungo corso a palazzo delle Aquile, Tantillo ha ricevuto la benedizione alla seconda votazione. La prima era stata annullata per un vizio di forma. In mattinata hanno giurato i 40 nuovi eletti a Sala delle Lapidi. Sono stati eletti inoltre i vicepresidenti: si tratta di Giuseppe Mancuso, eletto con la lista “Lavoriamo per Palermo”, che ha totalizzato 19 voti, e Teresa Piccione, eletta nelle fila del Pd, che ha ottenuto 12 preferenze. A tutti sono pervenuti gli auguri di buon lavoro del sindaco Lagalla.

 

 

C O M M E N T O

 

 

Già l' esperienza di casi classici di studio di chiese, palazzi e strutture sociali nei tessuti urbani hanno fornito risposte sufficienti al riguardo donde, per quanto riguarda Palermo (e latu sensu), occorre che siano verificati e ampliati allo scopo di connettere studi sulla stratificazione dei luoghi simbolici e sull' esame artistico della storia, grazie anche all' ausilio di strumenti metotologici offerto dalle annotazioni testuali e critiche di mappe urbane storiche, georeferenziate (o ancora da georeferenziare) all' attuale mappa della città, con la corripondente letteratura descrittiva, e dalle opportunità offerte dalle conseguenti ricostruzioni digitali, nella considerazione secondo la quale la stratificazione cartografica acquisita consente di muoversi agevolmente nel tempo e nello spazio di una città.

 

Sulla città policentrica, sì cara all' accademico Carta, si deve fare un accurato e lungo discorso guardando ad esperienze del passato, come il piano ideogrammatico policentrico del papa Sisto V per Roma, ad esperienze in Paesi più avanzati, alla latitanza incomprensibile di Diritto urbanistico e Diritto edilizio pubblico "moderni" in Italia e al grande contesto di connessione tra conurbazione, città metropolitana (e loro poteri), abrogazione delle 80 province italiane, ivi compresi i sedicenti 6 liberi consorzi comunali della Sicilia, da sostituire con Comprensori (comunali), nel contesto generale dell' assetto istituzionale e funzionale dello Stato in: <Stato, Regioni, Comprensori (i "Landkreise" della Germania) e Comuni> (esemplare, in proposito, quello efficiente della Germania) e dell' istituzione dei "Distretti Amministrativi (esemplari, in proposito, i "Regierungsbezirke" della Germania), posti a regolare in maniera organica e razionale i rapporti tra Amministrazione regionale, da una parte, Comprensori e Comuni dall' altra.

 

E, allora, non si conceda alla faciloneria, l' ex rettore, della quale, grazie al cielo, la Sicilia (e "questa" italia) ne hanno avuto ben donde.

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La città compatta: genesi, sviluppo e futuro

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Dalla polis greca e della Magna Grecia, all' urbs romana e alla civitas medievale, sino ai nostri giorni, in questo caso con i peccati di speculazione urbana commessi dal 18° Secolo in poi, la visione del futuro della città è modellata dalla dichiarazione della „città compatta“, Leipzig Charta 2007, ma in chiave „sostenibile“, senza per questo metterne in discussione la compatezza da non confondere con la densità negli aspetti di destinazioni d' uso del tipo „misto“ e della policralità o polifonia nell' esaltazione che ne è stata fatta per la città di Vienna. Sostenibilità intesa essenzialmente come città delle brevi distanze, dove gli abitanti possono avere ciò di quanto bisogno a portata di mano ottenendolo a piedi o in bicicletta.

 

Per poter affrontare il complesso requisito di poter essere più densa, più ecologica e più sociale (la „città sociale“ è stata saldamente ancorata nella Legge/Codice urbanistica/o della Repubblica Federale di Germania), la città compatta del futuro post-Covid genera meno traffico , riduce al minimo la generazione di rumore e inquinamento ponendo, tuttavia, in primo piano la questione di come poter far fronte agli impatti climatici nella considerazione che una città con pochi spazi aperti è in grado di compensare meno il caldo estivo, da una parte, e tamponare meno le forti piogge. Ed è allora in questo caso che si deve andare alla ricerca di soluzioni che efficaci possono essere, a condizione che possano essere prese al momomento giusto, ricordando che in passato le città sono state costruite senza tener conto della ventilazione naturale nei modi con i quali gli antichi greci progettarono le loro città nel Mediterraneo (Grecia e Magna Grecia) in modo tale che fosse sempre garantita una ventilazione sufficiente da tener ben presente nelle fasi di riorganizzazione, di rinnovamento e di riproposizione facendo ricorso alla scienza ed alla ricerca tecnologica a sostegno dell' azione politica. Ricerca il cui compito è essenzialmente quello i sviluppare i risultati conseguiti e applicarli nella pratica, donde quella transdisciplinarietà nella quale ricerca e pratica operano all' unisono , come avviene in Germania per l' edilizia sperimentale e interessanti aspetti dello sviluppo urbano espressi in progetti di ricerca con la messa in primo piano l' implementazione pratica sugli esempi di istituti innovativi e d' avanguardia, come il BBSR (Istituto Federale per l' Edilizia, la Città e la Ricerca spaziale) e il Difu (Deutsches Institut für Urbanistik) di Dortmund, nella considerazione consilidata di non poter fare astrazione dell' auto e, di conseguenza, del concetto di mobilità e traffico, il secondo pensato nell' aspetto olistico: dall' uscio di casa a piedi, in bici, mezzi pubblici o auto, come praticato in città come Kopenhagen, Vienna, Zurigo e in città della Germania come Friburgo, Karlsruhe, Tubingen e Muenster, potenziando la costruzione di parcheggi sotterranei accessibili non più con il ricorso a rampe, bensi adottando piattaforme verticali e concedendo così lo spazio in superficie ad aree verdi, per la ricreazione o per nuove piste ciclabili, soluzioni tutte dalle quali l' Italia è lontanissima, intanto per l' assenza ingiustificata di Diritto urbanistico e Diritto edilizio pubblico in dipendenza della sostituzione della efficiente e eccellente Legge Urbanistica nazionale n.1150 del 17 agosto 1942, che rimandava esppressamente il ricorso al Piano Particolareggiato, che „prescrive“, al posto del Piano Regolatore Generale che „indica“ l' ubicazione delle destinazione d'uso (zoning“) sul territorio comunale.

 

Ma c' è un' altro concetto di enorme rilievo che occorre tener nel giusto debito: quello della „resilienza“ della città europea, in circostanze come p.e. conversioni e ristrutturazioni ovverossia la sua capacità di reagire a condizioni climatiche estreme, laddove già la capacità di reagire a condizioni climatiche estreme costituisce un aspetto dell' adattabilità a condizione, però, che si proceda ad ridisegno urbano e infrastrutturale da organizzare in reti più piccole e decentralizzate in modo che nel caso di malfunzionamenti, la funzionalità dell' intero sistema non possa correre pericoli. Si tratterebbe di un primo passo di rilievo in direzione di una migliore adattabilità e capacità di apprendimento. Inoltre urgente è tenere d' occhio lo sviluppo interno della città con l' attenzione rivolta alla definizione di condizioni giuridiche „quadro“ allo scopo di garantire un ottimale sviluppo dei quartieri del centro urbano nei due aspetti del diritto a pianificare e costruire in sintonia con la protezione dell' ambiente, allorché si tratta di inquinamento acustico e inquinamento atmosferico, senza perdere mai di vista il recupero delle periferie, onde evitare l' effetto-Francia (segregazione sociale), in Italia, da nord a sud, un alto rischio latente a causa della cattiva gestione del fenomeno immigratorio, della gestione dei rifiuti urbani, spesso in città come Roma e Palermo una vergogna in assoluto, anche per l' incapacità di guardare oltre l' orlo del piatto nel quale si mangia, cioè in direzione di Paesi come Austria, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, tanto per restare vicino casa nostra, coinvolgendo cittadini, fondazioni comunitarie, istituzioni religiose, etc.

 

Insomma la discussione sulla città compatta è più attuale che mai senza per questo creare un' altra parola d' ordine ben formulata, ma vuota. La città compatta è un concetto strutturale che può fornire orientamento alla politica di pianificazione come modello per lo sviluppo dello spazio urbano a soglia del 21. secolo già sufficiencemente superata o, come affermato in occasione del Congresso nazionale per lo sviluppo urbano di Berlino nel 1999 nel suo comunicato finale:“La politica e l' amministrazione, il settore privato, l' architettura e l' urbanistica hanno l' importante compito di promuovere e preservare la distintività della cultura urbana europea. Poiché le città riflettono l' mmagine di sé e la volontà di una società democratica e di prosperità economica“.

 

La „compattezza“ deve evolvere da un programma ad un concetto di azione. Sulla base dei concetti e dei progetti di pianificazione di Francoforte degli ultimi decenni, documentati in una infinità di testi di studio, questa iniziativa deve finalmente poter essere ora avviata in Italia, rimasta indietro per la disonesta irresponsabilità delle classi politiche che si sono succedute nel tempo, almeno se si vuole prendere sul serio il portato del PNRR, ahinoi concepito e avviato male, allo scopo di dimostrare in che misura lo sviluppo urbano soddisfi i requisiti di compattezza.

 

La „città compatta“, come riorientamento contempraneo nella pianificazione urbana, è oltremodo di attualità grazie alla sua storia ed ai suoi inconfondibili caratteri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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